L’incredibile storia Nicolas Hamilton, pilota disabile e fratello di Lewis
Ci sono tanti aspetti che rendono Lewis Hamilton il pilota più forte e completo di questa epoca oltre che un campione unico nel suo genere. Tra questi, l’esperienza di tredici stagioni in Formula 1, intelligenza e tanta solidità mentale, ma anche la grande audacia che gli ha permesso di allargare così tanto i confini al di fuori dei circuiti, fino a diventare una figura attraente anche per il cinema, la moda e lo spettacolo in generale. Tutti conoscono il suo look, con catene d’oro e orecchini di diamanti, le treccine rasta raccolte sotto al casco in uno chignon e la sua profonda fede in Dio. In pochi però conoscono la vera storia di Lewis e della sua famiglia che è ben diversa da quelle di molti altri suoi colleghi. Il padre, Anthony, immigrato dai Caraibi in Gran Bretagna per cercare fortuna, si è dovuto sobbarcare quattro lavori per permettergli di gareggiare sui kart da bambino. “È stato lui che mi ha insegnato fin da quando avevo 6, 7 anni a non mollare mai” ha ripetuto anche ad Austin, dopo aver messo in cassaforte il sesto titolo iridato, arrivando a un passo dai sette conquistati in carriera da Michael Schumacher.
Nicolas, pilota disabile e fratello minore di Lewis
In pochi sanno, inoltre, che Lewis ha un fratello minore, Nicolas, figlio di papà Anthony e della sua seconda moglie, Linda, che da sempre rappresenta una delle sue più grandi fonti di ispirazione. Nic, come è conosciuto da tutti nel paddock, è un ragazzo 27enne affetto da una paralisi cerebrale dovuta a una nascita prematura ma, in questi anni ha mostrato lo stesso carattere combattivo del campione della Mercedes. Nel 2007, quando Lewis è arrivato in Formula 1, Nic era una presenza fissa al box, anche se costretto su una sedia a rotelle. Oggi, dopo anni di rieducazione motoria, non la usa più e cammina da solo. Ma soprattutto, da qualche anno a questa parte, è diventato a sua volta pilota professionista. Nel 2015 Nic ha debuttato nel campionato turismo britannico (BTCC) a bordo di un’Audi S3 NGTC opportunamente modificata, e in passato ha corso anche nell’European Touring Cup e nella Renault Clio Cup. “Ha sempre provato a fare tutto ciò che gli piaceva – racconta papà Anthony in “Inspired to Drive” il film documentario sulla storia di Nicolas – . Pensavamo che avremmo potuto farlo diventare un campione di go-kart. Ricordo che la prima volta gli fissammo il piede al pedale all’acceleratore”. Anche Nic non ha mai dimenticato quella sua prima uscita: “Sono partito, accelerando verso la fine del parcheggio e…”. “E, subito dopo, ha preso in pieno una specie di cordolo in fondo al parcheggio, poi il go-kart si è ribaltato ed è finito giù in fondo a una piccola discesa” prosegue papà Hamilton.
Per i diversi impegni del campionato, Nic non è più una presenza fissa ad ogni gara di Lewis ma non per questo è cambiato qualcosa nel loro legame che resta fortissimo. “Da bambino ho sempre voluto avere un fratello, e alla fine è arrivato, e già questo mi ha reso felice – ha raccontato Lewis – . Nic è un ragazzo disabile, ma grazie a lui ho capito che le persone nella sua condizione hanno una personalità incredibile. Per me è sempre stato una grandissima fonte di ispirazione”. In molti credono che Nicolas sia arrivato a raggiungere i suoi risultati grazie all’aiuto del fratello, ma lui ha sempre voluto rivendicare la sua indipendenza. “Molte persone credono che io chieda soldi in prestito a Lewis per correre, è facile giudicare da fuori — ha raccontato in una recente intervista a The Sun —. Pensano mi dia 2 milioni per correre ma non è così”.