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L’incredibile risposta di Lewis Hamilton al box Mercedes: “Voglio fumare la vostra stessa roba”

Lewis Hamilton all’Hungaroring ha vissuto tre gare in una, il filo conduttore del suo Gran Premio d’Ungheria è stato rappresentato da una parola: ‘rimonta’. Quando era ultimo Hamilton ha sentito via radio il team dirgli che avrebbe potuto vincere, lui non ci credeva affatto e mentre sentiva le parole degli ingegneri Mercedes ha pensato: “Avrei voluto fumare la stessa roba che si stavano fumando loro”.
A cura di Alessio Morra
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Ha vissuto una gara folle Lewis Hamilton in Ungheria, l'ultima prima della pausa estiva. L'inglese è partito in pole, ha evitato guai al via, ma nella successiva partenza è stato fregato dalla strategia sua e del team, che di fatto lo ha rispedito all'ultimo posto. Un Hungaroring di rincorsa per Lewis che si è trovato a dover rimontare, a un certo punto della gara si è ritrovato ultimo, dopo aver effettuato il secondo pit stop, l'undercut si è rivelato vincente Hamilton è riuscito a mettersi alle spalle soprattutto Verstappen, ma anche Ricciardo e Gasly, la gara di rimonta è proseguita e in quel frangente il suo ingegnere lo incitava gli chiedeva di non sbagliare perché poteva vincere, nonostante gli oltre cinquanta secondi di ritardo da Ocon. E parlando di quei momenti simpaticamente il sette volte campione del mondo ha rivelato cosa ha pensato quando dai box lo incitavano e gli chiedevano di vincere: "Ho pensato che avrei voluto fumare la stessa roba che si stavano fumando loro".

La rimonta poi è riuscita e se non ci fossero stati quei sette giri alle spalle di Fernando Alonso l'inglese probabilmente avrebbe superato pure Vettel (poi squalificato) e Ocon. Poco male. Perché il podio è stato conquistato e Verstappen è stato superato in classifica, e dopo una gara così complicata un risultato come questo è più che positivo. A motorsport-total.com, il leader del Mondiale ha esaltato il suo team che gli dà molta forza:

 Apprezzo veramente tanto il supporto che ricevo via radio quando si è alla guida dieci giri possono sembrare un tempo lunghissimo in cui si entra in una dimensione parallela nella quale pensi solo a dare il massimo. L’apporto del muretto nella strategia di gara e nell’aiutare il pilota è fondamentale. Spesso mi sento solo là fuori in pista all’interno dell’abitacolo e apprezzo tantissimo le parole del mio ingegnere e di tutti i membri del muretto. In particolare in Ungheria sentire Toto Wolff sottolineare che ero ancora in corsa per la vittoria mi ha dato una grande carica, anche se in quel momento era veramente difficile da credere che potessi veramente vincere. 

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