L’incidente tra Marc Marquez e Pedro Acosta a Barcellona: “Andava come se non ci fosse nessuno”
La carena della moto di Pedro Acosta che vola via sulla pista, sfiorando gli altri piloti, è passata in secondo piano rispetto al duello per il Mondiale tra Pecco Bagnaia (vincitore della gara Sprint) e Jorge Martin. Non s'è fatto male nessuno, ma la paura è stata grande così come la consapevolezza che quell'incidente avvenuto per un contatto con Marc Marquez poteva avere conseguenze peggiori. Negli occhi e nella mente ci sono ancora le immagini della carambola in cui Jack Miller ha rischiato grosso (la sua testa finì sotto la moto di Quartararo), uscendo indenne e con la vita salva nonostante il tremendo impatto sull'asfalto a Sepang. Ecco perché vedere quel pezzo di veicolo saltare per aria ha fatto accapponare la pelle.
La dinamica dell'incidente avvenuto durante la gara Sprint
È successo tutto al primo giro, poco dopo la partenza. All'ingresso della curva 3 c'era Jorge Martin alle costole di Enea Bastianini, alle loro spalle stava per consumarsi il dramma: Acosta e Marc Marquez erano in lotta per la quinta posizione, il murciano della KTM lo aveva superato e aveva guadagnato l'interno della carreggiata, "el cabroncito" è arrivato da dietro in staccata e s'è infilato nell'unico spazio a disposizione. È stato allora che è avvenuto l'impatto: la coda della Ducati ha urtato il cupolino della moto di Acosta, facendo saltare il pezzo di veicolo risucchiato dal vento e finito sull'asfalto senza conseguenze per gli altri piloti.
Acosta non ha avuto altra scelta che rientrare ai box con una moto "messa nudo" mentre Marquez è riuscito a continuare la gara, pagando dazio per quell'inconveniente (con i sorpassi incassati da parte del fratello, Alex, e di Aleix Espargaro) e anche per le difficoltà legate al grip della gomma anteriore. Una pecca emersa durante le libere e le qualifiche e che, nel corso della Sprint, ha reso tangibili tutte le preoccupazioni del pilota relativamente alle prestazioni della sua moto.
Le reazioni di Acosta e Marquez dopo l'incidente: "È stata colpa mia"
"Le corse sono così e non voglio dare la colpa a nessuno – le parole di Acosta ai media spagnoli – ma quel contatto si poteva evitare. Marc andava come se non ci fosse nessuno… quella manovra non era necessaria ma alla fine è andata così. La moto? Si sono danneggiate più cose rispetto alla carena perché altre cose sono cadute dopo l'urto". Quanto alla rabbia provata per quell'imprevisto capitato forse nel momento migliore della sua KTM, lo spagnolo ha chiuso la vicenda senza calcare la mano: "Non ho mai pianto finora, non lo farò certo adesso".
Acosta ha spiegato qual è stata la dinamica dell'incidente. "Marc ha preso più velocità in uscita dalla seconda curva, ma io ero davanti a lui e quando ha chiuso la traiettoria l'ho colpito. Ma per me era impossibile vederlo poiché ero davanti poi lui è passato. È stata una situazione molto simile a quella di Alex e Pecco ad Aragon". Il commento di Marquez dopo la gara Sprint è stato sincero: "Acosta ha ragione, non poteva accorgersi di niente. Se qualcuno poteva evitare quel contatto, quello ero io".