Lewis Hamilton: “Sono stato bullizzato e picchiato per il colore della mia pelle”
Lewis Hamilton è uno dei grandi piloti di sempre ed è in assoluto uno degli sportivi più forti di questa epoca. L'inglese è da sempre molto impegnato nel sociale e lo è ancora di più in queste settimane. Dopo la morte di George Floyd il sei volte campione del mondo ha fatto sentire subito la sua voce e nei giorni successivi ha cercato di scuotere il suo mondo, quello della Formula 1 che ha prontamente recepito l'appello. Hamilton sui social, che utilizza spesso, dopo essersi schierato ancora una volta ha voluto raccontare la sua esperienza personale, e ha svelato che quando era bambino è stato vittima di bullismo a causa del suo colore della pelle.
Sono stato bullizzato e picchiato
Dopo aver espresso il suo forte appoggio al movimento ‘Black Lives Matter' con un lungo e sentito post, Hamilton ha raccontato la sua esperienza e ha svelato che da bambino è stato vittima di bullismo a causa del suo colore della pelle, sin da ragazzino ha dovuto combattere contro il razzismo e anche per questo iniziò a praticare il karate:
Ho letto ogni giorno il più possibile per cercare di saper il più possibile di quello che è successo nella nostra lotta contro il razzismo, e questo ha riportato alla memoria tante esperienze dolorose della mia gioventù. Memorie vive delle sfide che ho affrontato quando ero bambino, come credo che molti di voi che abbiano sperimentato il razzismo o qualsiasi tipo di discriminazione abbiamo vissuto. Ho parlato così poco delle mie esperienze perché mi è stato insegnato a tenermi le cose dentro, non mostrare debolezze, uccidere gli altri con l’amore e poi batterli in pista. Ma lontano dai circuiti sono stato bullizzato, picchiato, e il solo modo per rispondere a questo è stato imparare a difendermi, così ho imparato il karate. Ma gli effetti psicologici negativi non possono essere misurati.
Le parole di Lewis Hamilton: dobbiamo unirci
Il pilota della Mercedes scrive che questo 2020 potrebbe diventare l'anno più importante della vita di tutti noi, perché abbiamo la possibilità di cambiare il corso delle cose, soprattutto per le minoranza. Un appello da grande leader quello di Hamilton:
È anche per questo che guido nel modo in cui lo faccio, è molto più profondo di un semplice sport, io sto ancora lottando. Grazie a Dio avevo mio papà, una figura nera molto forte alla quale potevo guardare, che sapevo capiva e sarebbe stato dalla mia parte incondizionatamente. Non tutti hanno questa fortuna, ma dobbiamo restare uniti con coloro che non hanno quell’eroe al quale affidarsi e che li protegga. Dobbiamo unirci. Mi ero chiesto perché il 2020 sembrasse così sfortunato sin dall’inizio, ma ora sto cominciando a pensare che potrebbe essere l’anno più importante delle nostre vite, dove poter finalmente cominciare a cambiare l’oppressione sistematica e sociale delle minoranze. Vogliamo solo vivere, avere le stesse possibilità a livello di istruzione, e non aver paura di passeggiare per strada, andare a scuola o in un negozio. Ce lo meritiamo come chiunque altro. L’uguaglianza è fondamentale per il nostro futuro. Non possiamo smettere di portare avanti questa battaglia e io per primo non mollerò mai.