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Lewis Hamilton snobba il simulatore della F1: “Faccio forse 20 giri all’anno. Uno spreco di energia”

Il sette volte campione del mondo conferma il suo scarso feeling con il simulatore. E in un’intervista Hamilton afferma che nell’arco di una stagione nell’abitacolo del simulatore ci sta pochissimo, percorre si e no una ventina di giri. Il pilota della Mercedes boccia anche la ‘track walk’: “Da giovane la facevo, poi ho capito che non ha senso”.
A cura di Alessio Morra
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Le scuderie principali (soprattutto la Ferrari) negli ultimi anni si sono spesso lamentate per la mancanza di test, che adesso si tengono solo in due settimane prima del via del campionato. Per sopperire alla mancanza dei test si fa un uso costante del simulatore. Tutti i piloti, o quasi, trascorrono durante l'anno ore e ore al simulatore. Lì si conoscono meglio i circuiti nuovi, si affinano le conoscenze e si prova anche a sviluppare la vettura con tipi di setup diversi. Questa è la regola, ed è una piacevole abitudine in particolare per i piloti più giovani che sono abilissimi, e molti lo hanno dimostrato nelle gare virtuali. Lewis Hamilton, che fa parte della vecchia guardia con Alonso, Vettel e Raikkonen, invece non ha mai apprezzato molto il simulatore e in un'intervista concessa al sito della Formula 1 ha confermato il suo scarso feeling con il simulatore:

Non ho alcun interesse nei confronti del simulatore, credo di non arrivare a percorrere 20 giri all’anno.

No al simulatore e alla track-walk

A differenza di molti altri piloti il sette volte campione del mondo dice anche che secondo lui è inutile la cosiddetta ‘track-walk', la passeggiata che si fa abitualmente sul tracciato al giovedì nel giorno che precede le prove libere:

Quando ero giovane partecipavo anche io alla passeggiata del giovedì, ma poi ho capito che non aveva senso, perché poi affrontiamo le curve ad altissima velocità. È uno spreco di energia, preferisco preservarla per il resto del fine settimana.

Hamilton con queste parole conferma di essere un talento puro, non c'era ovviamente bisogno considerando i suoi incredibili numeri (7 titoli Mondiali, 98 Gp vinti e 100 pole position), ma l'inglese fa capire di trovare velocemente il feeling con la vettura e il tracciato senza dover effettuare giri e giri al simulatore. Insomma Lewis è come quegli studenti geniali che non studiano molto ma apprendono benissimo e ottengono il massimo dei voti.

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