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Lewis Hamilton inchiodato per l’incidente con la Ferrari: cosa è successo nel Test F1 a Barcellona

La dinamica dell’incidente di Lewis Hamilton durante il test F1 con la Ferrari SF-23 a Barcellona non lascia spazio a dubbi riguardo alla responsabilità del pilota britannico: l’errore del sette volte campione del mondo riporta in auge anche vecchie polemiche sulla monoposto del Cavallino con cui è sceso in pista sul circuito di Catalunya.
A cura di Michele Mazzeo
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Dopo la seconda uscita in pista di Lewis Hamilton da pilota della Ferrari a tenere banco è l'incidente di cui è stato protagonista durante il day-2 del Test TPC (con F1 ‘vecchie' di almeno due anni per un massimo di 1000 km stagionali per pilota da effettuare in un massimo di quattro giornate in pista) sul circuito di Barcellona mentre girava con la SF-23 del 2023 già provata, oltre che il giorno prima sul tracciato catalano, anche la settimana precedente nel suo debutto assoluto a bordo di una monoposto della casa di Maranello andato in scena a Fiorano.

Trattandosi di un test privato a porte chiuse e non essendoci video dell'accaduto, per ricostruire la dinamica dello scontro con le barriere del 40enne di Stevenage (uscito illeso dall'impatto a differenza della vettura che ha invece riportato gravi danni tanto che Charles Leclerc non è potuto scendere in pista come da programma) ci si deve esclusivamente affidare alle poche informazioni che filtrano in via ufficiosa dagli ambienti Ferrari. E tale ricostruzione sembra inchiodare il sette volte campione del mondo ma anche riportare in auge vecchie polemiche sulla vettura con cui stava girando in pista.

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Stando a quanto filtra infatti l'incidente sarebbe avvenuto nell'ultimo curvone veloce che immette sul rettilineo principale, curva che si percorre in pieno da quando nel 2023 è stata eliminata la chicane nel tratto finale del tracciato catalano. Il pilota britannico avrebbe perso il controllo della sua monoposto mentre si trovava a circa 200 km/h a causa di una disconnessione dell'asfalto finendo nella larga via di fuga che, pur rallentando la vettura, non ha evitato che questa finisse contro le barriere con la parte anteriore (la SF-23 ha difatti riportato seri danni alle sospensioni anteriori, al muso e all'avantreno).

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Secondo questa ricostruzione, al netto della sfortuna, si tratterebbe quindi di un errore del pilota che, mentre era alla ricerca del limite massimo della vettura in un giro ‘da qualifica', avrebbe spinto troppo in quel punto del tracciato venendo quindi tradito da un ‘bump' che gli ha fatto perdere il controllo della monoposto. Un errore che la Ferrari ha già derubricato come "di lieve entità" dato che tale test sul circuito di Catalunya serviva proprio affinché Lewis Hamilton prendesse confidenza con le vetture del Cavallino Rampante e andasse alla ricerca di quel limite che, evidentemente, ha superato in occasione di questo incidente.

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Il fatto che un pilota esperto come Lewis Hamilton abbia commesso un errore alquanto banale ha anche riportato in auge le vecchie polemiche sulla SF-23 (l'ultima vettura nata sotto la gestione Binotto e la prima sviluppata dal suo successore Vasseur) e i problemi di percorrenza dei curvoni veloci che in quella stagione hanno procurato non pochi grattacapi agli allora piloti del Cavallino Rampante Charles Leclerc e Carlos Sainz. In quell'anno infatti il monegasco e lo spagnolo furono protagonisti di alcuni errori simili per dinamica a quello che ha portato il britannico ad andare a sbattere contro le barriere nel test di Barcellona, vedendosi all'epoca addossare gran parte delle responsabilità che, alla luce di quanto occorso ad Hamilton due anni più tardi, evidentemente erano minori di quante all'epoca se ne videro addossare.

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