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Leclerc va al cuore dei problemi della Ferrari, dice la cruda verità: “Così ogni strategia è sbagliata”

Rosse ancora fuori dal podio in Bahrain, il pilota monegasco spiega perché qualsiasi piano gara possa rivelarsi inutile per le condizioni delle monoposto: “La verità è non siamo abbastanza veloci”.
A cura di Maurizio De Santis
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La Ferrari è ancora una volta fuori dal podio. A Sakhir, nel Gran Premio del Bahrain, deve accontentarsi del quarto posto di Charles Leclerc e del quinto di Lewis Hamilton, alle spalle delle McLaren di Oscar Piastri (vincitore) e Lando Norris oltre alla Mercedes di George Russell (finito sotto investigazione) per il "caso DRS". Al di là di quelle che saranno le decisioni dei commissari di gara, l'esito della pista è tutto nelle parole del monegasco: "Mi sembra che per ora non siamo abbastanza veloci – ha ammesso a caldo, manifestando ancora una volta profonda amarezza per come sono andate le cose -. E quando manca il passo puoi adottare qualsiasi strategia ma rischi essere comunque dalla parte del torto. Abbiamo dato tutto ma siamo finiti quarti… così è deludente".

L'amara considerazione sugli effetti della strategia a Sakhir

A cosa si riferisce Leclerc quando parla di strategia? La Ferrari ha scelto di partire con una mescola media e la decisione sembrava essere quella giusta nel corso di una gara che a un certo punto, complice il ritorno ai box di Norris per scontare la penalità per essere partito fuori dalla propria casella in griglia, ha visto il monegasco piazzare un bel sorpasso (25° giro) sul britannico all'esterno e in staccata in curva quattro. Una manovra coraggiosa, che ha indotto all'ottimismo e ha consentito al ferrarista di puntare anche a Russell, riducendo il distacco. Qualcosa, però, è andato storto. A cominciare dal surriscaldamento degli pneumatici per l'effetto negativo dell'aria sporca presa nella scia del pilota Mercedes. È lo stesso Leclerc a spiegarlo nell'analisi molto lucida fatta a caldo: il piano di spingerlo a rientrare mettendogli pressione è fallito.

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"Stavo iniziando a faticare un po' alle spalle di Russell, le mie gomme si stavano surriscaldando, quindi penso che avremmo potuto spingerlo a entrare ai box ma non ci siamo riusciti…". A rompere le uova nel paniere è una variabile che s'è rivelata sfavorevole per la Ferrari: con l’ingresso della Safety Car, dovuto ai detriti lasciati in pista poco dopo metà gara, la Mercedes ha optato una mescola delle gomme più tenera, mentre la Ferrari ha pensato che tenere le hard avrebbe portato le due SF-25 fino alla bandiera a scacchi. In effetti è stato così ma, considerata la differenza di passa rispetto alle altre mescole, ha costretto Leclerc a una sorta di guerra di posizione: non aveva abbastanza brio quanto a prestazioni per attaccare, poteva solo attendere che qualcuno davanti commettesse un errore oppure fosse frenato dal logorio degli pneumatici. E alla lunga ha pagato dazio (anche) rispetto al ritorno di Norris.

"Alla fine credo che sia stata anche una scelta giusta, considerato quello che avevamo – ha aggiunto Leclerc -. Russell ce l'ha fatta con le soft… non credo che per noi sarebbe stato possibile. E penso che non avrebbe cambiato molto le cose". Ecco perché, nel ragionare sul piano congegnato e messo in atto, la conclusione a cui arriva il monegasco è angosciante per la Scuderia di Maranello che anche in questa tappa del Mondiale di F1 ha mostrato di non essere sufficientemente veloce. Qualunque cosa si provi, finisce per essere solo una sorta di ‘toppa' rispetto a una coperta di problemi che si rivela corta.

Il pilota monegasco non può nascondersi: "Non riusciamo a essere più veloci"

"Abbiamo fatto il massimo ma il massimo non è abbastanza e non riusciamo a essere più veloci. Il degrado delle gomme altrui ci ha aiutati ma quando ci siamo ritrovati nelle stesse condizioni abbiamo faticato a tenere il ritmo giusto. E ovviamente in una situazione del genere qualsiasi strategia può sembrare sbagliata. Personalmente avrei puntato sulla sosta singola ma con la Safety Car la strategia a due soste è stata inevitabile".

Le modifiche adottate al fondo della monoposto si sono sentite ma, almeno in Bahrain sono servite a poco. Anche da questo punto di vista Leclerc è costretto, suo malgrado, a fare buon viso a cattivo gioco. "Ci mancano ancora un po' più di carico aerodinamico e aderenza. In qualifica riesco anche a mascherare un po' questo problema ma in gara, se non c'è aderenza, non c'è grip e le gomme si usurano di più". Quando la Ferrari riuscirà a dare una sterzata alla propria stagione? Anche in questo caso la risposta che dà il monegasco è disarmante. "Non lo so".

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