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Leclerc ha rischiato un incidente spaventoso a Monaco: si è ritrovato di colpo senza freni

La ricostruzione dell’incidente di Leclerc a Monte Carlo spiega cosa ha provocato il testacoda e quali sono i pericoli che il pilota della Ferrari ha corso. “Il pedale era duro poi ha ceduto. E ho avuto paura”.
A cura di Maurizio De Santis
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La vettura di Leclerc danneggiata dopo l'incidente a Monaco: il pilota della Rossa era a bordo di una Ferrari del 1974 durante una corsa dimostrativa a Monte Carlo.
La vettura di Leclerc danneggiata dopo l'incidente a Monaco: il pilota della Rossa era a bordo di una Ferrari del 1974 durante una corsa dimostrativa a Monte Carlo.

Un guasto ai freni che poteva avere conseguenze peggiori rispetto al testacoda e al grande spavento. Charles Leclerc se l'è cavata con molto mestiere e grazie alla buona stella che gli ha permesso di uscire illeso dall'abitacolo della Ferrari a bordo della quale domenica aveva corso il Grand Prix Historique. Una gara dimostrativa all'insegna dell'amarcord che ha lasciato un brutto ricordo al pilota del Cavallino. Era alla guida di un modello di Rossa del 1974, quella che al volante aveva visto icone dei motori come Lauda e Regazzoni. L'emozione e il brivido di cimentarsi con una vettura di un'era meccanica lontana anni luce da quella attuale lo aveva persuaso ad accettare. E poi non si può resistere al fascino di un circuito come Monte Carlo.

Tutto molto bello almeno fino a quando Leclerc non è andato in testacoda ed è finito contro le barriere a La Rascasse, danneggiando l'alettone posteriore. Non si è trattato di un errore umano né della poca dimestichezza con un bolide d'altri tempi. A provocare l'incidente del ferrarista è stato un problema meccanico molto grave all'impianto frenante: avaria verificatosi durante il terzo giro sul tracciato cittadino. Riuscì a rimettersi in marcia ma, notando del fumo sospetto proveniente dal retro della vettura, si fermò sul rettilineo in attesa dei soccorsi.

Il racconto di quanto accaduto è tutto nella testimonianza diretta di Leclerc. Subito dopo quella carambola spiegò che se aveva perso il controllo dell'auto, se si era "girata" (come si dice in gergo), c'era una ragione che andava trovata altrove. Qualcosa non aveva funzionato. "Ho frenato – le parole riportate da motorsport.com – ma il pedale era duro e poi ha ceduto. Ho perso i freni!". Cosa gli sarebbe successo se quell'imprevisto si fosse verificato in un altro punto della pista? Meglio non immaginarlo… meglio non pensarci. "Sono stato fortunato a subire il guasto in quel punto, perché se mi fosse capitato altrove sarebbe stato peggio. E ho avuto paura".

Nella ricostruzione dell'incidente c'è un'immagine che dà ragione al pilota: pochi attimi prima che la vettura finisca in testacoda, si nota come sull'asfalto ci sia un disco del freno, staccatosi dalla pinza anteriore sinistra. Un guasto che ha reso impossibile da parte di Leclerc qualsiasi possibilità di controllare la traiettoria e la macchina.

Il testacoda di Charles Leclerc sulla pista del Principato di Monaco.
Il testacoda di Charles Leclerc sulla pista del Principato di Monaco.

La Ferrari guidata da Leclerc era un modello 312B3 di proprietà della Methuselah Racing di Colonia. Nii Lauda c'era stato al volante nel 1974 e con quel prototipo aveva conquistato un secondo posto in Argentina e una vittoria al Gran Premio di Spagna e in Olanda.

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