Leclerc è rimasto colpito a Singapore: “Un bambino mi ha incontrato ed è scoppiato a piangere”
Anche quest'anno la Ferrari non tornerà a vincere un campionato mondiale di Formula 1, un successo che manca a Maranello dal 2007 per quanto riguarda i piloti, quando vinse Kimi Raikkonen, e dalla stagione successiva per il titolo costruttori. L'avvio di campionato aveva illuso, con due successi di Charles Leclerc nelle prime tre prove (Bahrein e Australia) che sembravano prefigurare un duello fino all'ultimo con la Red Bull ed invece nel prosieguo della stagione il divario si è allargato fino a diventare importante, con conseguente fuga di Verstappen e della scuderia austriaca nel Mondiale.
Il prossimo GP del Giappone, quintultimo stagionale, potrebbe già dare matematicamente il titolo all'olandese. Qualora vinca facendo al contempo il giro veloce o più in generale guadagni 8 punti a Leclerc e 6 a Perez, Verstappen sarebbe campione. "C'è fastidio perché la F1-75 aveva ottime prestazioni – ammette Leclerc al Corriere dello Sport alla vigilia del GP di Singapore – ma abbiamo perso per strada punti preziosi. La cosa giusta da fare è concentrarmi sul futuro: massimizzare questi ultimi risultati, chiudere bene, lavorare sul 2023".
Il quasi 25enne monegasco (compirà gli anni il 16 ottobre) rivendica tuttavia con orgoglio i progressi fatti: "Guardo al 2021 e dico: che passo avanti! Chi avrebbe scommesso un anno fa sulla competitività che abbiamo oggi? Adesso interrompere il digiuno sarebbe importante. Dopo la pausa estiva abbiamo faticato in gara, dunque darebbe fiducia a tutti ricordandoci che il potenziale c'è ancora: noi lo sappiamo, ma non siamo riusciti a mostrarlo. Essere onesto con me stesso e la Ferrari porta al miglioramento. Gli errori mi fanno male, quindi la durezza mi serve per cercare di uscire da quel dolore e fare un passo avanti. Mi concentro sempre più sulle cose negative: sono fatto così. E sono convinto che paghi perché, alla fine dei conti, mi permette di migliorare".
I tifosi sognano il Mondiale, Leclerc fa capire che nessuno lo insegue più di lui: "Lo voglio il prima possibile, continuiamo a lavorare e a migliorare così e arriverà presto. Prima del 2026? Possibile, ma servono altri passi avanti. Io ho fiducia nel progetto, dico con chiarezza ciò che voglio e con la squadra siamo sulla stessa barca. Non ci sono visioni differenti. Io sono fiducioso, se continueremo a lavorare così ce la faremo. Un contratto a vita con la Ferrari? Restare in rosso per sempre sarebbe splendido. Guidare la Ferrari è il sogno di ogni pilota, e io lo sto vivendo".
Il monegasco svela un episodio che gli è capitato a Singapore e che lo ha molto colpito, l'incontro con un bambino: "La dimensione eroica del pilota la vedo negli occhi dei bambini. A Singapore uno, incontrandomi, è scoppiato a piangere. È stato un momento bello perché quel bambino ero io quando sognavo la Formula 1. Ma da adulti non dobbiamo crederci, naturalmente: non siamo eroi".