Leclerc domina e trionfa nel GP Austria! Verstappen 2°, Sainz out col motore in fiamme
Sofferenza. Colpi di scena. Coraggio. Fuoco e fiamme. Strategia che questa volta non ha avuto pecche. I dialoghi col team radio al muretto che alimentano ansia e scaramanzia quando mancano una manciata di giri al termine. È successo di tutto nel Gran Premio d'Austria ma sul Red Bull Ring il colore predominante è il rosso della Ferrari di Charles Leclerc che ha ottenuto una vittoria bellissima.
Un punto vermiglio nella marea di tifosi arancio che s'era alzata intorno al tracciato di Spielberg per spingere alla vittoria Max Verstappen. Invece no, sull'asfalto di casa è finito dietro… precedendo le Mercedes di Hamilton (terzo) e Russell (quarto col brivido per il contatto con Perez). Ma che rabbia per l'avaria al motore di Carlos Sainz, che ha visto bruciare le sue velleità nel momento più emozionate della corsa.
"Yes, yes…" urla Leclerc subito dopo aver tagliato il traguardo. Si sfoga, scioglie la tensione. Ha avuto il timore – ancora una volta – di non farcela. "Sì, ho avuto paura, ho avuto veramente paura", grida e scaccia via i brutti pensieri che ha fatto. Lascia che quella brutta sensazione scivoli assieme al rombo del motore, mulinata via dal pugno che alza e muove in segno di trionfo.
La sua gara è divenuta eroica: complice un problema all'acceleratore che restava aperto anche quando alzava il piede dal pedale, gli è sembrato che la malasorte facesse di nuovo capolino per prendersi (ancora) beffe di lui della Scuderia di Maranello.
A Leclerc gloria (meritata) e punti, la convinzione che tutto è ancora possibile. A Sainz la grande delusione per aver abbandonato la scena a causa di un'avaria al 57° giro, mentre preparava il sorpasso su Verstappen. "No, no, no!", ripeteva maledicendo quella situazione, sbattendo le mani sulla cloche mentre la sua vettura andava in fiamme.
È stata la giornata dei sorrisi (e niente più dita puntate a mo' di ramanzina) ai box del Cavallino, almeno fino a quando il fumo e l'incendio non hanno messo fuori causa la Rossa dello spagnolo. Brivido in pista, ha rischiato di prendere fuoco all'interno dell'abitacolo. In fumo la vettura, resta seduto sconsolato su un cordolo a vederla fuori uso, finire avvolta dalla coltre grigia che si sviluppa dal posteriore. In Inghilterra aveva (finalmente) assaggiato il dolce sapore del trionfo, in Austria il retrogusto è amarissimo.
Nella morsa delle Ferrari, il Mondiale è riaperto. L'olandese della Red Bull le ha messe prima negli specchietti, se l'è viste sfilare davanti (quella del monegasco) poi n'è rimasto risucchiato con Sainz alle spalle che gli teneva il fiato sul collo (salvo arrendersi per il guasto).
Su quella pista, dove il Cavallino non vinceva dai tempi di Michael Schumacher (2003), è stato interrotto un tabù lungo 19 anni e rosicchiato qualche punto prezioso per il titolo Mondiale. È stata cancellata la profonda amarezza per Silverstone.
Su quella pista, in casa della Red Bull, è stato lanciato un segnale forte e chiaro per il titolo iridato. Sono 38 i punti di distanza tra Verstappen (leader della classifica mondiale a quota 208) e Leclerc (adesso salito a 170). La Ferrari c'è, contro tutto e contro tutti.