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Lawson ultimo in Cina con la Red Bull, partenza disastrosa in F1: rischia già il licenziamento

Il pilota neozelandese ha ottenuti tempi disastrosi anche nelle qualifiche del Gran Premio di Shanghai. L’avvio di stagione è stato tremendo e lui sa già cosa gli può accadere. La Scuderia ha già pronto l’eventuale sostituto.
A cura di Maurizio De Santis
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In Cina come in Australia. L'inizio di stagione disastroso ha già messo in bilico la posizione di Liam Lawson: rischia di essere licenziato dalla Red Bull se non convince i vertici della Scuderia che non hanno sbagliato nell'investire su di lui al posto di Sergio Perez (al quale mostrò il dito medio in pista). Il Team lo aveva scelto in virtù del rapporto con Max Verstappen ("mi ha sempre sostenuto anche quando ero un pilota di riserva", disse a margine dell'incarico conferitogli che scatenò vivaci reazioni di dissenso) così da comporre una coppia affiatata a tutto beneficio del campione olandese e per rafforzare la possibilità di competere per il titolo Costruttori.

L'inizio di stagione orribile nei GP in Australia e in Cina

Le cose, però, hanno preso una piega differente a causa dei risultati tremendi registrati nelle prime due uscite: 18° in griglia a Melbourne, 20° a Shanghai, tanto nella Sprint quanto nelle qualifiche per il Gran Premio. Un esito orribile, molto al di sotto delle aspettative e delle attenuanti (la poca esperienza del 23enne neozelandese sui due circuiti), il peggiore si potesse immaginare. Lawson sa già cosa gli potrà accadere e che in Red Bull non ci sarà ancora tanta pazienza. Le sensazioni personali e i tempi restituiti dalla pista ne alimentano la frustrazione e la consapevolezza di non avere più margini a disposizione. O dà una sterzata, da subito, a un andazzo inaccettabile per la Casa austriaca oppure gli verrà dato il benservito.

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La frustrazione di Lawson: "Non ho molto tempo ancora"

"È semplicemente frustrante – ha ammesso a Sky Sports F1, dando sfogo a tutto il proprio disagio parlando dei suoi problemi alla guida della monoposto -. Se Max è in grado di condurla, allora dovrei essere in grado di salirci sopra anch'io…". Interpretazione molto lucida, la stessa scandita dal consulente-manager della Red Bull, Helmut Marko. "Potrei arrabbiarmi – ha aggiunto il pilota – facendo riferimento ai problemi di traffico e ad altre cose del genere ma non voglio accampare scuse. È molto dura, avrei bisogno di un po' di tempo ma non ne ho molto".

Questione di feeling con la vettura e di ‘orecchio' al rombo del motore, di fiducia in se stesso, la cosa che più gli fa difetto in questo momento. Lawson non lo nasconde: sa di sentirsi costantemente sotto esame e questa situazione non lo aiuta. "Per guidare una macchina di Formula 1 devi essere fortemente convinto delle tue potenzialità. Non è che non mi senta sicuro ma devo adattarmi più in fretta di quanto pensi. E per adesso non va bene".

Chi può prendere la Red Bull al posto del neozelandese

Nel caso tutto andasse storto e la Red Bull decidesse di tagliare il pilota, chi ne potrebbe prendere il posto? Gli indizi portano tutti verso un nome che già è stato accostato di recente alla Scuderia del ‘toro rosso': si tratta di Yuki Tsunoda, ipotesi verificabile effettuando uno scambio con la Racing Bulls. Il giapponese ha dalla sua un buon avvio di Mondiale, ribadito anche dalle qualifiche in Cina ("possiamo andare a punti", ha spiegato il pilota nipponico).

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