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L’amara ammissione di Lewis Hamilton sulla Ferrari: “Non mi aspettavo fosse così pessimo”

Dopo il difficile inizio del Mondiale di Formula 1 2025 Lewis Hamilton ha ammesso di avere avuto difficoltà di adattamento alla Ferrari che non si aspettava e che non riguardano solo il feeling con la SF-25.
A cura di Michele Mazzeo
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Maggiori sono le aspettative, più grande sarà la delusione nel momento in cui queste non vengono soddisfatte. Si può spiegare così l'alone di avvilimento che aleggia su Lewis Hamilton dopo i primi quattro gran premi di Formula 1 da pilota Ferrari nei quali, fatto salvo quel sabato da mattatore, quello della Sprint Race di Shanghai, le prove offerte in pista non sono state minimamente vicine a quelle che ci si poteva aspettare da un sette volte campione del mondo.

E lo sa bene lo stesso 40enne di Stevenage che, dopo la gara del Bahrain, in cui per la quarta volta su quattro le ha prese dal compagno di squadra Charles Leclerc, sfogata la frustrazione, non solo ha ammesso le difficoltà di adattamento ai metodi di lavoro e alla macchina della scuderia di Maranello ma anche che questa cosa lo ha colto del tutto alla sprovvista: "Non mi aspettavo che (l'adattamento, ndr) fosse così pessimo. Non mi aspettavo che le mie prestazioni fossero così negative. Non mi aspettavo che il mio percorso di adattamento a questa macchina fosse così pessimo, o così incostante come è stato" ha infatti detto il britannico dopo il quinto posto nella gara di Sakhir.

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Difficoltà di adattamento a 360° dunque per Lewis Hamilton in Ferrari. Già perché se le difficoltà di trovare il giusto feeling con la SF-25 (di cui ancora non conosce tutte le funzioni) sono palesi nel raffronto in pista con il compagno di squadra e quelle di adattarsi ai freni Brembo dopo aver utilizzato per 15 anni i Carbone Industrie (cosa che comporta delle inevitabili modifiche allo stile di guida del pilota) sono altrettanto evidenti, ce ne sono altre che riguardano altri aspetti e che di fatto certificano come il sette volte campione del mondo non si sia ancora integrato nei meccanismi di lavoro della squadra della casa del Cavallino Rampante.

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Dopo aver trascorso un'intera carriera in team anglosassoni rapportandosi principalmente con tecnici anglosassoni, l'approdo in una scuderia latina ha portato a galla degli scogli da superare che vanno oltre l'aspetto tecnico. E a tal riguardo le difficoltà di comprensione con il suo ingegnere di pista, Riccardo Adami, considerato unanimemente uno dei migliori nel suo ruolo di tutta la Formula 1, che continuano ad emergere nelle comunicazioni via radio tra i due che, anche nel corso dell'ultimo GP in Bahrain, sono stato tutt'altro che snelle e fluide. E, vedendo anche come Leclerc abbia fatto una piccola svolta nel trovare la messa a punto ideale proprio nel momento in cui ha deciso di prendere una strada diversa rispetto a quella tracciata dal 40enne di Stevenage, viene da pensare che abbia anche qualche problema di adattamento al super simulatore di Maranello.

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L'inizio dell'avventura di Lewis Hamilton in Ferrari dunque è stato più in salita di quanto lui e la scuderia di Maranello si potessero aspettare, ma il tempo per trovare la strada che porta alla discesa ancora c'è e il sette volte campione del mondo sembra essere cosciente che c'è solo un modo per ottenere ciò che ci si attendeva: "Non mollerò, continuerò a spingere. Dentro di me c'è ancora qualcosa e cercherò di attingere di più dal mio potenziale" ha difatti ribadito dopo la corsa di Sakhir.

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