L’altra tragedia sfiorata da Gasly a Suzuka, in pista c’era un marshall: un video inchioda la FIA
Il GP del Giappone della Formula 1 2022 è andato ormai in archivio con la vittoria di Max Verstappen che, a sua insaputa, in seguito alla penalità che ha retrocesso Leclerc in terza posizione dopo la bandiera a scacchi, gli è valsa anche la conquista matematica del titolo iridato. Al di là della confusione creatasi in merito all'assegnazione dei punti in una gara durata solo 29 giri dei 53 previsti e della lacuna regolamentare di cui nessuno si è accorto prima della fine della corsa sul circuito di Suzuka, a far discutere è soprattutto la questione della sicurezza in pista dopo la tragedia sfiorata da Pierre Gasly nel momento in cui, mentre sfrecciava ad oltre 200 km/h con pista bagnata, pioggia battente e visibilità pari a zero, si è ritrovato davanti in pista la gru mobile che stava rimuovendo la Ferrari di Carlos Sainz protagonista, qualche minuto prima, di un brutto incidente.
L'episodio, avvenuto tra l'altro sulla stessa pista in cui nel 2014 proprio per un incidente contro un mezzo di rimozione ha perso la vita Jules Bianchi, ha fatto infuriare tutti: piloti (a partire dallo stesso Gasly che accortosi del pericolo corso ha dato vita ad un infuocato team radio), team principal, addetti ai lavori e semplici appassionati hanno infatti mostrato la propria rabbia per quanto avvenuto nel GP del Giappone. Una tragedia sfiorata che ha fatto arrabbiare anche il papà del compianto Jules Bianchi che non è infatti riuscito a trattenere la rabbia per il fatto che la morte del figlio non abbia insegnato nulla alla F1 in termini di sicurezza ("Non c'è rispetto per la vita dei piloti, non c'è rispetto per la memoria di Jules. Incredibile" ha difatti commentato sul proprio profilo Instagram).
Al centro delle critiche dunque è finita soprattutto la FIA che, dopo le polemiche sollevatesi per il grande rischio corso da Gasly a Suzuka, ha ammesso che avvierà un'indagine su quanto avvenuto al fine di capire se sono stati commessi degli errori ed eventualmente capire di chi sia la responsabilità, allo scopo di migliorare le procedure e garantire sempre massima sicurezza ai piloti in pista anche in condizioni estreme.
La FIA quindi dovrà fare i conti anche con quanto emerso dal video dell'on-board camera della vettura di Carlos Sainz che ha rivelato come in realtà le tragedie sfiorate da Pierre Gasly siano state due e che coloro che stavano partecipando in pista alle operazioni di rimozione della macchina di Sainz non erano a conoscenza del fatto che il pilota francese dell'AlphaTauri fosse staccato dal gruppo che seguiva la Safety Car e dunque sarebbe transitato da lì a breve.
Le immagini mostrano infatti chiaramente come il marshall che stava in pista davanti alla Ferrari di Carlos Sainz vedendo arrivare l'AlphaTauri di Gasly solo all'ultimo momento corra verso il bordo pista riuscendo a ruotare anche la F1-75 (agganciata dalla sospensioni della ruota anteriore destra) proprio pochissimi attimi prima che la macchina del transalpino transitasse in quel punto.
Alla luce di ciò viene da chiedersi se a Suzuka in quella circostanza sia stato rispettato il regolamento, in particolare l'articolo 2.6.1 dell'Appendice H del Codice Sportivo Internazionale che regola tutti gli eventi FIA (quindi anche la Formula 1) che afferma chiaramente che "nessun commissario o veicolo può entrare nel perimetro del circuito senza il permesso della Direzione di Gara". E, qualora invece questo fosse stato rispettato, capire chi e perché non si è accorto che Pierre Gasly doveva ancora passare da quel punto del tracciato. In ogni caso dunque si è trattato di un gravissimo errore che poteva costare davvero carissimo.