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L’alluvione di Valencia mette a rischio la gara di MotoGP, i piloti: “Non si dovrebbe correre”

Le condizioni del circuito Ricardo Tormo dopo il passaggio di Dana fanno riflettere: la pista non ha subito danni ma preoccupano l’area limitrofa e le zona d’accesso. Marquez tira in ballo la quesitone etica nel rispetto della situazione ambientale e del dramma delle persone.
A cura di Maurizio De Santis
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A Valencia si correrà oppure no l'ultimo Gran Premio del Mondiale di MotoGp? E cosa accadrà qualora, a causa dell'alluvione che ha provocato danni gravissimi e morti (circa 100, oltre 120 mila le persone sfollate), la tappa iberica dovesse essere cancellata? Al suo passaggio su quel lembo di Spagna il DANA ha travolto ogni cosa, lasciando alle spalle il segno delle devastazioni per le inondazioni che hanno colpito la regione.

Le condizioni del circuito di Valencia dopo il passaggio di Dana

Sul circuito non si registrano problemi particolari, la preoccupazione maggiore è legata alle condizioni delle zone limitrofe e delle strade che conducono al circuito Ricardo Tormo della Comunità. "La maggior parte delle infrastrutture di accesso e di parcheggio – si legge nella nota ufficiale del tracciato – sono state seriamente danneggiate e necessitano di riparazioni urgenti".

La gara è in programma nel lungo week-end che va dal 15 al 17 novembre e potrebbe essere decisiva per l'assegnazione del titolo. Molto dipenderà da quale sarà l'esito dell'appuntamento in Malesia dopo il guizzo in Thailandia che ha permesso a Bagnaia di rosicchiare qualche punto a Martin (in testa a +17), ma restano le forti perplessità sull'opportunità di confermare la disputa della corsa.

Le note sono tutt'altro che liete a giudicare dalla descrizione della situazione che si apprende dal comunicato: più 200 litri per metro quadrato di precipitazioni cadute in meno di 12 ore hanno alimentato il flusso d'acqua e la colata di fango; altri elementi del burrone di Sechera e del Barranco del Poyo, accanto al circuito, sono stati la causa dei danni ai parcheggi e all'accesso principale di la struttura di Cheste.

Circa un centinaio di persone hanno dovuto trascorrere la notte in diverse località della struttura di Cheste. La palestra, gli uffici e altri luoghi lontani dal flusso hanno servito da ostello provvisorio per operatori di montaggio di zampe e spalti, parte del team logistico della Formula E e personale addetto alla manutenzione, sicurezza e ufficio del Circuit Ricardo Tormo.

La posizione dei piloti, Marquez: "La MotoGp non dovrebbe correre a Valencia"

Poi c'è il fattore morale, quello che molti piloti hanno definito questione etica nel rispetto delle conseguenze della tragedia. "Eticamente parlando, non credo che il Gran Premio di Valencia debba essere disputato – le parole di Marc Marquez durante la conferenza stampa a Sepang -. Gli organizzatori faranno una riunione per capire cosa fare, ma se dipendesse da me non avrei dubbi: per chiudere la stagione si dovrebbe correre un'altra gara da qualche altra parte".

Lo stesso Bagnaia in lizza per il mondiale non ha remore sulla cosa più giusta da fare in questo momento e dato il contesto ambientale: "La gara è un momento di festa e correre tra due settimane a Valencia non è giusto. Ma non sono io che decido, Dorna prenderà la decisione corretta".

Sulla stessa lunghezza d'onda il pilota dell'Aprilia, Aleix Espargaro: "L'unica cosa logica da fare sarebbe devolvere tutti i soldi ricavati dall'evento alle famiglie colpite dall'alluvione. Come spagnolo, dopo aver visto quelle immagini, credo non abbia senso spendere per riparare l'area intorno al circuito. Le risorse andrebbero impiegate per gli ospedali e aiutare le persone, che sono più importanti dello spettacolo sportivo".

Il numero uno della Dorna: "La data in calendario sarà rispettata"

Il numero uno della Dorna, Carmelo Ezpeleta, ha un'idea differente: "In linea di massima la data sarà rispettata – ha ammesso nell'intervista ai media iberici -, sono già iniziati i lavori per sistemare l'accesso e i servizi. La cosa importante adesso è aiutare le persone colpite, lo stesso circuito è attualmente utilizzato come centro di soccorso. Tuttavia, sia le autorità locali che la MotoGP si impegnano a far sì che l’evento si svolga come previsto".

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