La Via Crucis di Bottas a Istanbul: sei testacoda mentre Hamilton riscrive la storia della F1
Il GP della Turchia per Valtteri Bottas è stato un vero e proprio Calvario. Arrivato a Istanbul con l'obiettivo di rimandare la festa per il 7° titolo Mondiale al compagno di squadra Lewis Hamilton, il finlandese della Mercedes va via dalla Turchia con un disastroso "zero" ottenuto al termine di una gara che fin dal primo giro lo ha visto in grande sofferenza: "Un disastro" per usare le parole utilizzate dallo stesso pilota. Il tutto mentre l'altro driver della scuderia anglo-tedesca riscriveva la storia della Formula 1 vincendo la corsa dopo esser partito in sesta posizione ed eguagliando i sette titoli iridati del leggendario Michael Schumacher.
Dopo le difficoltà palesate nelle prove libere prima e in qualifica poi (scattava dalla nona casella della griglia di partenza), in gara il finlandese è riuscito a fare addirittura peggio: testacoda e contatto con Ocon al primo giro che lo fa finire nelle retrovie dove rimarrà per tutti i, per lui travagliatissimi, 58 giri della corsa. Cinquantotto tornate in cui Valtteri Bottas ha effettuato ben sei testacoda a conferma del feeling mai nato con il viscido asfalto dell'Istanbul Park.
Il GP della Turchia che poteva essere la gara del suo riscatto nei confronti del plurititolato compagno di squadra si è trasformata invece in un clamoroso assist per i suoi detrattori che credono che la Mercedes continui a rinnovargli il contratto da pilota proprio perché non in grado di mettere in difficoltà Lewis Hamilton pur avendo la stessa monoposto (com'era invece accaduto precedentemente con Nico Rosberg).
La voglia di recuperare immediatamente posizioni dopo il testacoda in Curva 1 al primo giro gli ha fatto commettere una serie infinita di errori che hanno irrimediabilmente condizionato la sua gara conclusa con un 14° posto che rappresenta il suo peggior risultato dal suo arrivo in Mercedes e l'umiliazione di essere anche doppiato da Lewis Hamilton. Il tutto proprio nel giorno in cui lo stesso compagno di squadra nonché più grande rivale metteva in scena la sua marcia trionfale verso l'Olimpo della Formula 1.