La vacanza che ha cambiato la vita di Hamilton: “L’amore che ho sperimentato mi ha trasformato”
Il Mondiale di Formula 1 riprenderà in Belgio. Dal 26 al 28 agosto il Grande Circo dei Motori accederà i riflettori sul primo Gran Premio dopo la pausa estiva. La Red Bull e Max Verstappen sono lì, davanti a tutti. La Ferrari, reduce dal periodo più difficile per gli errori nella strategia, proverà a riscattarsi e a tenere aperto uno spiraglio per la conquista del titolo co Leclerc e Sainz. Alle loro spalle, sesto in classifica piloti, c'è Lewis Hamilton alla ricerca di una nuova dimensione.
Una personale sembra averla già trovata, uscendo da quel cono d'ombra in cui era finito dopo il tremendo (e cocente) finale della scorsa stagione nel duello ruota a ruota, punto a punto, con Verstappen fino all'ultimo Gran Premio. S'era ritrovato sull'orlo di una crisi di nervi, così svuotato da pensare addirittura a un ritiro clamoroso dalle scene. Poi ci ha ripensato ed è tornato a ruggire su quelle piste dove ha scritto un pezzo di storia.
Non è andata come immaginava, ma non è stata (solo) colpa sua. Eppure è rimasto lì, a dare filo da torcere alle Rosse (incredibilmente autolesioniste) e a tenere il fiato sul collo del ‘vecchio' nemico alla Red Bull.
Con quale spirito Hamilton arriva alla ripresa del Mondiale? Il sette volte campione del mondo ripartirà da se stesso: dopo un lungo viaggio interiore, sente di essere diverso, che qualcosa è cambiato. È rigenerato, quasi nato a nuova vita.
La svolta per il pilota della Mercedes è arrivata in Africa dopo aver visitato Namibia, Ruanda, Kenya e Tanzania. Ha definito quel percorso come un "reset totale alla ricerca delle mie radici". Lo ha scritto in un messaggio su Instagram a corredo di una foto emblematica.
In queste settimane ho vissuto alcune dei giorni più belli di tutta la mia vita – si legge nel post del pilota inglese -. Non sono più lo stesso uomo che ero prima di questo viaggio. Tutta la bellezza, l’amore e la pace che ho sperimentato mi hanno trasformato.
Nessuna foto potrebbe spiegare bene quello che provo e sto cercando di trasmettere. Sappiate solo che, dove le parole non bastano, le emozioni vanno in profondità. Sono entrato in contatto con le mie radici e la mia storia e sento i miei antenati con me più forti che mai.
Grazie Namibia, Ruanda, Kenya e Tanzania. Grazie a questi popoli, alla natura e agli animali selvatici. Siamo stati trattati come una famiglia. Ai miei fratelli che si sono uniti a me in questo viaggio, grazie. So che non ci perderemo mai.