La Toyota grida al complotto dopo la vittoria della Ferrari a Le Mans: “È colpa della politica”
La storica vittoria centrata dalla Ferrari alla 24 Ore di Le Mans 2023 al ritorno nella classe regina del WEC ha permesso alla casa di Maranello di tornare a conquistare un prestigioso successo nel motorsport, il primo, dato il lungo digiuno della scuderia di Formula 1, da quando John Elkann ha preso le redini del Cavallino Rampante. Il numero uno della casa automobilistica italiana ha celebrato la vittoria ottenuta con il brivido dalla 499P numero #51 guidata da Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi con una lettera inviata ai propri dipendenti nella quale ha reso evidente la propria soddisfazione, esaltato il lavoro svolto dal team AF Corse guidato da Antonello Coletta e mandato anche un velato messaggio alla squadra F1 che non riesce invece a regalare le stesse soddisfazioni ai tifosi.
L'epico successo della Ferrari è stato però seguito anche da una polemica portata avanti dai grandi sconfitti di questa 24 Ore di Le Mans, vale a dire la Toyota che, dopo aver dominato le ultime 5 edizioni della corsa endurance più prestigiosa del mondo, arrivava a questa edizione 2023 della gara sul circuito de La Sarthe come grande favorita per la vittoria finale, ritrovandosi però battuta sia nelle qualifiche (dove le 499P avevano fatto addirittura doppietta) che in gara dalla Rossa di Maranello. Se i piloti hanno accettato la sconfitta con onore, infatti, lo stesso non si può dire per il pari ruolo di John Elkann della casa giapponese. Il presidente della Toyota, Akio Toyoda, difatti non solo non ha riconosciuto i meriti della Ferrari, ma ha anche gridato al complotto, lasciando intendere che la vittoria della casa del Cavallino sarebbe opera di manovre politiche.
"Mentre guardavo le qualifiche ho pensato: ‘Ho perso per colpa della politica' – ha difatti detto il numero uno della casa nipponica secondo quanto riporta l'autorevole giornalista Joe Saward nel suo blog -. Faremo del nostro meglio per combattere contro politiche che sembrano ingiuste, ma non voglio combattere una battaglia politica chiusa che nessuno può vedere" ha quindi chiosato il presidente della Toyota lasciando intendere che la vittoria della Ferrari nella 24 Ore di Le Mans sia stata frutto di una precisa volontà politica.
Evidente il riferimento a quanto avvenuto nelle settimane precedenti alla corsa sul circuito de La Sarthe, cioè alle modifiche regolamentari fatte ad hoc per la 24 Ore di Le Mans che hanno interessato il calcolo del Balance of Performance (il sistema che serve a bilanciare le prestazioni delle varie vetture attraverso l'utilizzo di zavorre) e la conservazione degli pneumatici.
Alla vigilia della gara più prestigiosa del calendario del Mondiale Endurance infatti la FIA e l'ACO (il comitato organizzatore del WEC) hanno ricalcolato la variabile del peso aggiuntivo da inserire su ogni singola Hypercar per avere effettivamente un livellamento in termini di prestazione. Rispetto a quanto avvenuto nelle prime tre gare del WEC 2023, dunque cinque squadre si sono ritrovate a fare i conti con zavorre molto più pesanti. Ovviamente la Toyota, che ha vinto tutte e tre le prime gare stagionali (facendo doppietta sia a Sebring che a Spa), è stata la macchina più penalizzata con zavorre da 37 kg contro i 24 kg di quelle poste sulle Ferrari 499P, gli 11 kg sulle Cadillac V-Series.R e i 3 kg sulle Porsche 963.
Secondo i calcoli della casa giapponese questi 13 kg di differenza tra le Toyota e le Ferrari avrebbero penalizzato le hypercar nipponiche di 1,2 secondi al giro. Questo, insieme al permesso di scaldare le gomme negli armadi detti ‘scaldoni' (banditi ad inizio anno ma reintrodotti dopo gli incidenti avvenuti nella tappa di Spa proprio a causa delle difficoltà di portare a temperatura le gomme), secondo il colosso asiatico avrebbe penalizzato oltremodo le proprie vetture e, al contrario, favorito le Ferrari. Da qui nasce l'idea del complotto dietro la vittoria del Cavallino alla 24 Ore di Le Mans sollevata dal presidente della Toyota dopo la tanto inaspettata quanto bruciante sconfitta dopo cinque anni di dominio assoluto sul leggendario circuito de La Sarthe.