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La strabiliante Haas vista in Bahrain ha trovato un eroe: “Bentornato fo**uto Vichingo”

Alla prima gara in Formula 1 dopo 15 mesi di assenza nel GP del Bahrain Kevin Magnussen è stato protagonista di un’impresa epica portando la Haas a tagliare il traguardo in quinta posizione facendo esplodere la gioia del suo team principal Gunther Steiner.
A cura di Michele Mazzeo
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La Ferrari si è presa tutta la scena nel GP del Bahrain con la pole e la vittoria di Leclerc impreziosite dal secondo posto in gara di Sainz che le ha regalato una straordinaria doppietta. Ma il primo week end di gara del Mondiale di Formula 1 2022 ha avuto un altro grande protagonista indiscusso che a Sakhir ha compiuto un'impresa epica: il pilota della Haas Kevin Magnussen che ha tagliato incredibilmente il traguardo in quinta posizione.

Tanti gli elementi che hanno reso straordinario quanto compiuto dal driver danese che in una sola gara è riuscito a portare alla scuderia statunitense più del triplo dei punti messi in cascina dalla stesse negli due interi campionati. Ovviamente il motore "Superfast" della Ferrari montato sulla VF-22 ha contribuito e non poco al salto di qualità del team a stelle e strisce, ma anche alla luce di ciò quanto fatto da Magnussen a Sakhir continua ad avere dell'incredibile.

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Basta infatti pensare al fatto che mentre tutti gli altri piloti (compreso il suo attuale compagno di squadra Mick Schumacher) provavano le nuove monoposto nei test pre-stagionali di Barcellona, il 29enne di Roskilde, ormai fuori dal Circus da oltre un anno, non solo faceva da spettatore ma era anche certo che la sua carriera in Formula 1 si fosse ormai definitivamente conclusa (tanto che già dal 2021 si era dato all'Endurance partecipando al Campionato IMSA negli Stati Uniti).

Poi, da un giorno all'altro, senza preavviso, è arrivata l'inaspettata chiamata della Haas che, causa guerra in Ucraina, ha tagliato tutti i rapporti con lo sponsor russo Uralkali e con il pilota Nikita Mazepin, trovandosi quindi con un sedile da riempire. Magnussen ha accettato senza esitare e due giorni dopo era già in pista a Sakhir per gli ultimi test prima dell'inizio del Mondiale con tanti dubbi sulle sue condizioni fisiche e sul poco tempo a disposizione per tornare ad adattarsi nuovamente alla guida di una monoposto di Formula 1 a 15 mesi di distanza dall'ultima volta.

Dubbi che il danese fuga però immediatamente e, salito per la prima volta sulla VF-22, stampa un giro pazzesco che porta la Haas a chiudere in testa nella classifica dei tempi dopo la prima giornata dei test. Anche in quel caso però in tanti rimangono scettici ipotizzando che fosse la scuderia statunitense, reduce da due ultimi posti nel Mondiale costruttori con soli tre miseri punti rimediati tra la stagione 2020 e quella 2021, gli avesse permesso di spingere la macchina con una mappatura di motore estrema proprio per attirare nuovi sponsor (di cui ha disperato bisogno dopo la conclusione anticipata della partnership con Uralkali).

Quasi tutti si aspettano dunque che la Haas e il suo nuovo pilota facciano poi flop nel primo vero GP dell'anno, ma la pista emette un altro verdetto: Magnussen brilla già nelle prove libere e in qualifica non solo batte il compagno di squadra Mick Schumacher ma addirittura riporta la scuderia statunitense in Q3 a distanza di quasi tre anni dall'ultima volta guadagnandosi la settima posizione e mettendosi alle spalle il due volte campione del mondo Fernando Alonso e addirittura la Mercedes di George Russell.

La schiera degli scettici a quel punto comincia a diminuire ma sono ancora tanti coloro che nutrono dei dubbi sul fatto che lui e la Haas possano tenere il ritmo dei migliori anche in gara dove i giri da fare sono 57. Ma è proprio qui che Kevin Magnussen riesce a zittire tutti e diventare l'eroe della scuderia americana. Contrariamente a quanto fatto da Bottas (che con l'Alfa Romeo gli partiva davanti) il danese impressiona subito fin dalla partenza mettendo insieme una prestazione da incorniciare che, sfruttando i ritiri delle due Red Bull, gli consentirà di terminare con un incredibile quinto posto celebrato dal suo team principal Gunther Steiner che, raggiante ed emozionato, nel team radio dopo il traguardo si è lasciato andare ad un colorito ma eloquente "Questo è stato veramente un grande ritorno, bentornato fo**uto vichingo" che non ha bisogno di alcuna spiegazione.

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