La sofferenza di Valentino Rossi dopo il ritiro dalla MotoGP: “Mi sento triste”
L'addio di Valentino Rossi alla MotoGP è lungo e doloroso. Lo è per i suoi tantissimi tifosi che non potranno più vederlo in sella alla sua moto nei week end del Motomondiale, ma lo è soprattutto per lui che, dopo le emozioni di Misano e la festa nell'ultimo GP di Valencia, solo adesso sta metabolizzando il fatto che dopo 26 anni non sarà al via del prossimo campionato. Che in fondo, pur avendolo deciso lui a metà stagione, non fosse del tutto convinto ad appendere il casco al chiodo e dire addio a quello che, fin da quando è nato, è stato il suo mondo lo si era intuito, ma adesso leggendo tra le righe delle dichiarazioni rilasciate nell'evento a lui dedicato dalla Yamaha all'EICMA 2021 di Milano sembra arrivarne la conferma.
Il Dottore è stato il grande protagonista dell'evento "One More Lap" che, a poco più di dieci giorni dalla sua ultima gara in MotoGP, gli ha regalato un'altra occasione per salutare i suoi tifosi, accorsi numerosissimi (circa 9mila). Ma è stata anche l'occasione per raccontare come, passata la festa, sta vivendo adesso questo momento in cui pian piano sta prendendo atto del fatto che la sua straordinaria carriera da pilota motociclistico è giunta al capolinea. E, con la solita sincerità, il 42enne di Tavullia non si è nascosto ammettendo come non stia affatto vivendo un momento facile facendo una leggera marcia indietro rispetto alle prime impressioni rivelate quando è stato nominato MotoGP Legend:
"Le mie domeniche non saranno più le stesse – ha ammesso infatti il nove volte campione del mondo –. Mi serve ancora un po' di tempo, per fortuna ho ancora qualche mese ad abituarmi prima che ricominci il campionato. Pensare di non correre più è davvero tosto – ha poi aggiunto Valentino Rossi che poi come sempre a cercato di smorzare la tensione con il sorriso-, ma ormai non si può più tornare indietro. Ogni tanto mi sento triste, perché mi trovo a pensare che non farò più una gara – ha quindi concluso tornando serio –. Mi mancheranno l'adrenalina e la pressione, anche tutte le persone del paddock, ma soprattutto il non essere più un pilota di MotoGP".