La Red Bull decide sul caso Christian Horner: l’interrogatorio top secret chiude l’indagine interna
L'epilogo del caso che a poche settimane dal via del Mondiale di Formula 1 2024 ha scosso il Circus è ormai vicinissimo. La Red Bull sta per emettere il proprio verdetto riguardo alle accuse rivolte da un dipendente al team principal Christian Horner che rischia dunque il clamoroso licenziamento. Il 50enne britannico, che guida la scuderia austriaca fin dal suo ingresso in F1 avvenuto nel lontano 2005, difatti è stato sottoposto ad interrogatorio da parte dell'avvocato esterno a cui si è rivolto il colosso delle bevande energetiche per dirimere la questione.
Un interrogatorio avvenuto in una località segreta nei pressi di Londra (qui è stato avvistato il numero uno della squadra corse con sede a Milton Keynes nel pomeriggio di venerdì 9 febbraio) e nel quale Horner ha dovuto rispondere delle accuse di "comportamento inappropriato nei confronti di un membro del team" dalle quali, ormai diverse settimane fa, è partita l'indagine interna che la casa madre ha affidato ad un avvocato esterno all'azienda e che prevedeva come ultimissimo atto proprio il confronto con il team principal (che pubblicamente ha già negato tutte le accuse).
Finito l'interrogatorio l'avvocato esterno riporterà ai capi dell'azienda che prenderanno quindi la propria decisione riguardo al futuro di Christian Horner e, in un modo o nell'altro, dirimeranno definitivamente la guerra di potere su due differenti livelli che sembra esserci sullo sfondo: da un lato quella interna al reparto corse che vedrebbe scontrarsi l'attuale team principal con la fazione che ambirebbe a prendere il suo posto composta dal superconsigliere Helmut Marko e da Jos Verstappen, papà del pilota tre volte campione del mondo Max Verstappen, da qualche tempo in contrasto con il britannico; dall'altro quella nelle sfere più alte per chi debba gestire il ramo sportivo tra la parte austriaca dell'azienda guidata dall'amministratore delegato di Red Bull GmbH Oliver Mintzlaff (uomo di fiducia prima del fondatore Dietrich Mateschitz e poi, dopo la sua morte, del figlio Mark che ha ereditato il 49% della multinazionale) e la parte thailandese capitanata dal cofondatore Chaleo Yoovidhya che detiene il 51% delle quote societarie.
Dopo l'interrogatorio top secret dunque si conosceranno nel dettaglio anche l'entità delle accuse rivolte al team principal dato che a riguardo vi sono due versioni contrastanti: secondo le informazioni in possesso del quotidiano tedesco Bild il 50enne sarebbe accusato di aver inviato delle fotografie inopportune ad una dipendente donna, mentre secondo l'inglese BBC avrebbe invece avuto un comportamento troppo brusco e autoritario nei confronti del membro del team che lo ha poi denunciato alla casa madre Red Bull Austria. E si conoscerà soprattutto la decisione finale della Red Bull sul futuro di Christian Horner che, comunque vada a finire, avrà certamente delle ripercussioni all'interno della squadra dominatrice degli ultimi due campionati F1. Decisione che però difficilmente arriverà nelle ore successive all'interrogatorio ma che, con molta probabilità, sarà comunicata nel giro di qualche giorno dato che il 15 febbraio è in programma la presentazione della monoposto per il Mondiale di Formula 1 2024, la RB20 (di cui Verstappen tra l'altro ha già spoilerato la livrea), e appare dunque altamente improbabile che sia interesse della Red Bull arrivarvi con questa spinosa questione ancora aperta.