La Red Bull accusa nuovamente McLaren e Mercedes dopo il GP di Monza: chiede alla FIA di indagare
La gara di Monza vinta grazie ad un'arguta strategia dal pilota Ferrari Charles Leclerc ha certificato quello che sembra ormai un definitivo cambio nelle gerarchie in griglia con la McLaren e la Mercedes che sembrano aver superato la Red Bull per prestazioni. E il weekend anonimo del leader del Mondiale di Formula 1 2024 Max Verstappen (concluso con una gara in cui a farla da padrone è stata la frustrazione) ne sembra essere la conferma più evidente.
E se da un lato la scuderia austriaca ha ammesso di dover lavorare sodo nelle prossime settimane per migliorare le prestazioni della sua RB20, dall'altro, all'indomani del GP d'Italia, ha rilanciato le accuse sulle avversarie, nello specifico sulle ali anteriori di McLaren e Mercedes, chiedendo alla FIA di porre nuovamente i riflettori sul movimento compiuto da queste componenti quando sono in pista.
"Credo che i regolamenti siano molto chiari. E credo che questo sia un problema della FIA. Ci sono dei test che vengono superati, ma poi bisogna considerare la formulazione dei regolamenti. Se ricordate nel corso del campionato 2021 c'è stata una modifica al regolamento dell'ala anteriore. E, anche se le nostre ali hanno superato il test, sfruttavano comunque l'elasticità dell'aria. Si tratta di un problema della FIA. Quindi dobbiamo avere un po' di fiducia nel fatto che se ne occupino loro" ha infatti detto il team principal della Red Bull Christian Horner facendo eco a quanto aveva detto qualche giorno prima il superconsigliere Helmut Marko ("Bisognerebbe indagare sulle ali anteriori di McLaren e Mercedes") e il suo pilota Max Verstappen ("Se si guarda l'angolo dell’ala di McLaren e Mercedes, si nota che sono molto diverse da quelle del resto della griglia").
Evidente dunque che, con i due titoli iridati tornati improvvisamente a rischio, Red Bull sia tornata a porre l'attenzione anche su quei presunti ‘trucchi' che avrebbero permesso ai rivali di ricucire il gap prestazionale con la RB20 e addirittura superarla. Si cerca quindi di tenere i riflettori puntati su quelle zone d'ombra su cui la FIA è già intervenuta (con la direttiva tecnica pre-GP d'Ungheria che ha introdotto i test dinamici per scovare gli eventuali ‘furbetti' delle ali flessibili) ma per le quali, ad oggi, non sono previste sanzioni (previste invece per chi non supera i test statici). Evidentemente in casa Red Bull ci si aspetta che si prendano provvedimenti o comunque che si faccia chiarezza su ciò che è possibile fare e ciò che non lo è.