La reazione della Red Bull al pit-stop di Leclerc in Ungheria umilia la Ferrari: “Lì abbiamo capito”
Il Mondiale della Formula 1 2022 è ormai andato in vacanza ma non si placano le polemiche riguardo a quanto avvenuto nell'ultima gara in Ungheria vinta in rimonta da Verstappen davanti alle Mercedes di Hamilton e Russell. Al centro delle critiche c'è sempre l'errore di strategia commesso dal muretto della Ferrari con Charles Leclerc che da 1° si è ritrovato 6° alla bandiera a scacchi mentre il suo compagno di squadra Carlos Sainz è finito anch'esso fuori dal podio penalizzato da due pit-stop lenti e da un sacchetto di plastica rimasto incastrato nelle prese d'aria della sua F1-75.
Sul banco degli imputati dopo la corsa magiara sono finiti il team principal Mattia Binotto (che secondo l'ex pilota F1 Ralf Schumacher potrebbe essere cacciato via durante la sosta estiva) e il capo degli strateghi del Cavallino Inaki Rueda, responsabili secondo i tifosi dell'ennesima disfatta stagionale della scuderia di Maranello. Sull'ingegnere modenese grava pure il modo in cui ha reagito nelle interviste post-gara mostrandosi stizzito dalle incalzanti domande sulla strategia e cercando di spostare il discorso su quello che, a suo dire, è stato il vero problema delle rosse all'Hungaroring, ossia una F1-75 non performante con nessun tipo di gomma (cosa smentita in diretta TV cinque minuti più tardi dal suo pilota Leclerc).
La scelta di montare le non consigliate (né dalle simulazioni della Pirelli, né dai dati arrivati dalle altre scuderie che l'avevano montata nello stint precedente come Alpine) gomme hard, su cui anche Hamilton e Verstappen hanno ironizzato nel retro-podio, ha infatti compromesso la gara del monegasco e, probabilmente, anche le sue chance nella lotta iridata con l'olandese della Red Bull. Per questo, dopo il 13° round del campionato, i supporter del Cavallino hanno inondato di messaggi il fratello del presidente della scuderia Lapo Elkann, che in un tweet senza parole aveva evidenziato la sua rabbia per l'ennesima disfatta della Ferrari di questa stagione, chiedendo il licenziamento immediato di Binotto e Rueda.
A peggiorare la situazione del team principal e del responsabile delle strategie dei piloti arriva ora un commento fatto dal capo della Red Bull Christian Horner che, dopo aver esaltato la sua stratega Hannah Schmitz come vera artefice della incredibile vittoria in rimonta di Verstappen, ha rivelato un dettaglio della gara magiara che suona come un'ulteriore umiliazione per la squadra del Cavallino.
Dopo quanto avvenuto in qualifica, con Verstappen costretto a partire 10° e l'altro alfiere Sergio Perez addirittura 11°, nessuno all'interno della squadra austriaca pensava che fosse possibile vincere la gara dell'Hungaroring come ammesso dallo stesso driver olandese dopo la corsa: "Non credevo di vincere. Ovviamente speravo di poter avvicinarmi al podio, ma sapevo che era complicato. Credo che nessuno se lo aspettasse davvero" ha infatti detto il campione del mondo in carica al termine del GP d'Ungheria.
Pur mostrando un certo imbarazzo nelle domande dirette sulla fallimentare strategia messa in atto dalla Ferrari, analizzando la corsa magiara il team principal della Red Bull ha involontariamente umiliato la scuderia di Maranello smentendo di fatto il collega Mattia Binotto: "Il momento chiave per noi è stato quando abbiamo visto Leclerc montare le gomme hard, lì abbiamo capito che avevamo davvero la possibilità di vincere" ha difatti detto l'inglese svelando qual è stata la reazione del suo muretto nel momento in cui la Ferrari ha deciso di montare, andando contro ogni previsione, gli pneumatici a mescola dura facendo un inatteso regalo agli avversari.