La prima volta di Valentino Rossi nel Motomondiale: la pioggia, i sorpassi, l’emozione
Il MotoMondiale nel 1996 partì dalla Malesia, le stelle assolute, all'epoca, erano il mito Mick Doohan e gli italiani Max Biaggi, Luca Cadalora e Loris Capirossi, ma tra i big c'erano anche Barros e Criville. Il 31 marzo 1996 a Sepang un giovane italiano che si chiama Valentino Rossi disputa la prima gara della sua carriera che prosegue ancora oggi dopo esatti venticinque anni. Nasceva una stella quella del ‘Dottore' che dopo appena quattro mesi a Brno vinceva la prima gara della sua carriera, la prima di una infinita serie.
L'esordio di Rossifumi
Ha tanti capelli, e in disordine, Rossifumi, gli piaceva farsi chiamare così in onore del suo idolo Abe. Valentino non è ancora maggiorenne ed è il campione italiano della 125. L'Aprilia punta su di lui, sa di avere un talento in squadra, ma non pensa che questo ragazzo dal cognome più comune d'Italia, Rossi, possa diventare un fenomeno. La prima gara, a conti fatti, conferma quella che sarà la sua carriera: molto più forte durante il Gp che durante le prove. A Sepang si qualifica con il 13° tempo, in gara è 6° e circa sette secondi da Stefano Perugini.
Se si può fare un sorpasso si fa
Una gara che la pioggia rende più complicata e che Rossi vive senza il papà Graziano, figura determinante per la sua carriera, che segue dalla tv i Gp di Malesia, Indonesia e Giappone e che a distanza di anni ricorda benissimo l'esordio del figlio:
Una giornata indimenticabile, la bagarre con Martinez, all’arrivo Valentino che quasi si stende contro il muretto dei box… Sai una cosa, quell’anno lì è stato significativo, insieme a quello dell’europeo e ai due anni di Sport Production: quelle quattro stagioni hanno insegnato a Vale una cosa importantissima, e cioè che se si può fare un sorpasso allora lo si fa. Una emozione che poi ci ha sempre regalato. Del resto non partiva mai bene e dunque aveva sempre davanti un nugolo di piloti.
9 titoli Mondiali e 115 Gp vinti
Perché per ogni sportivo l'inizio della carriera è fondamentale anzi è formativo, perché anche dagli errori e dalle sconfitte s'impara. In verità Valentino di sconfitte ne ha conosciute poche considerato che a Brno nell'agosto del 1996 vince la prima gara della carriera e l'anno seguente conquista il titolo in 125, nel 1999 si prende pure quello della 250, poi il grande salto nella 500. Un secondo posto nella prima stagione prima di vincere cinque titoli consecutivi. Roba da fenomeni veri, qual è Rossi, che diventa una leggenda perché vince, è troppo superiore agli altri, ma diventa un mito anche per il suo carattere, le sue esultanze e i suoi festeggiamenti che sono sempre diversi.
Due secondi posti (2006, 2007) prima di vincere altri due titoli Mondiali. Sono 9 nel 2009, la doppia cifra sembra a un passo, ma il titolo numero dieci non arriva, perché si infortuna alla tibia, perché il matrimonio con la Ducati non è buono, perché Marquez e Lorenzo si alleano gli fanno uno sgambetto grosso e portano il titolo in Spagna. Gli ultimi anni sono stati pieni di alti e bassi, il campionato 2021 è iniziato con un grande giro in qualifica e un dodicesimo posto in gara. Un risultato modesto, ma che oggi conta poco. Perché si celebrano i venticinque anni da professionista del ‘Dottore' Rossi.