La nuova vita di Vettel: “In Ferrari non ha avuto sostegno e questo l’ha irritato”
Se qualcosa può andare storto, lo farà. La Legge di Murphy spiega bene quanto sia stato esiziale l'ultimo anno trascorso da Sebastian Vettel a Maranello. Prima ancora che la stagione iniziasse, già sapeva che non sarebbe stato confermato per il 2021. E quando la situazione della macchina ha mostrato pecche evidenti sono venute meno anche gli stimoli giusti. Ai nastri di partenza del prossimo Mondiale di Formula Uno sarà al volante della Aston Martin, scuderia nella quale – come dice Bernie Ecclestone nell'intervista al canale tedesco Sport1 – si sente più apprezzato.
"Non so se lui non ha capito la macchina oppure noi non abbiamo capito lui". Le parole di Piero Ferrari, figlio del Drake, pronunciate quando fu chiaro che ormai il rapporto sarebbe terminato, spiegarono bene perché le strade del pilota tedesco e della Rossa dovevano separarsi. Complice (anche) la pandemia, la necessità di ridurre i costi, la volontà di ripartire con un tandem di piloti nuovo e proiettato verso il futuro (Sainz-Leclerc), le parti hanno solo atteso la naturale conclusione della stagione per dirsi addio senza rimpianti.
"La cosa migliore che può fare ora – ha ammesso Ecclestone, ex capo della Formula Uno – è dimenticare i suoi anni in Ferrari. Lì ha sentito di non essere apprezzato abbastanza, non ha ricevuto il pieno sostegno della sua squadra. E questa cosa gli ha provocato disagio fino a irritarlo". In Aston Martin, invece, sembra aver trovato quell'ambiente e quella fiducia necessari. C'è una scuderia che si prende cura di lui ed è (forse) il posto più adatto per mostrare a tutti cosa sa ancora fare il "nuovo, vecchio Vettel". La messa a punto della vettura non è al top, a causa di alcuni problemi avuti di recente, ma il tedesco si appella alla forza tranquilla dei nervi distesi e dell'esperienza. Come non gli era accaduto in Ferrari.