La nuova Formula 1 va da Las Vegas all’Africa, Domenicali ha un piano: “Si può arrivare a 30 gare”
Il nuovo corso della Formula 1 è appena cominciato con la nuova era segnata dal ritorno delle monoposto a "effetto suolo" che dovrebbero regalare maggior spettacolo in pista rispetto al passato. Grazie a Netflix (con la serie "Drive to Survive") e ai social network la F1 sta diventando sempre più globale avendo acquisito milioni di appassionati in Paesi e fasce d'età che prima non nutrivano alcun interesse verso il campionato automobilistico a ruote scoperte più prestigioso al mondo. Per intercettare questo nuovo pubblico e continuare ad espandersi dunque appare inevitabile la ricerca di una maggiore spettacolarizzazione dell'azione in pista nonché la mitizzazione dei grandi protagonisti del Circus, ma è anche necessario che lo sport diventi veramente globale andando a toccare anche stati che storicamente non hanno interessato il calendario della Formula 1.
Un percorso questo iniziato da Liberty Media al momento del suo insediamento e che, il nuovo CEO di Formula One, l'italiano Stefano Domenicali, intende proseguire. Già nel Mondiale 2022 si avrà la cifra record di 23 gran premi in una singola stagione (con il GP di Russia cancellato a causa della guerra in Ucraina che sarà sostituito) ma già a partire dal prossimo anno questo primato potrebbe essere battuto con il ritorno del GP della Cina, non disputato negli ultimi tre anni a causa del Covid. L'attuale "Patto della Concordia" vigente in Formula 1 fino al 2025 consente un massimo di 24 gare a stagione (tante dovrebbero essere nel prossimo calendario) ma secondo l'amministratore della Formula 1, visto il grande numero di richieste, ci sarebbe addirittura il potenziale per avere un maxi-calendario con 30 tappe all'anno: "Penso che ci sia il potenziale per arrivare a 24. Direi che c'è il potenziale per arrivare a 30 gare all'anno! In termini di interesse che vediamo in tutto il mondo" ha detto infatti Domenicali ai microfoni di Sky UK.
Un'idea, quella delle 30 gare a stagione che potrà essere presa in considerazione dopo il 2025, ma che adesso, in virtù degli accordi con i team, non può essere realizzata. Ciò però non esclude che già a partire dalla prossima stagione non ci sia l‘ingresso in calendario di nuovi circuiti e Paesi con il Circus che potrebbe tornare a fare tappa a Las Vegas (con gli Stati Uniti che con Austin e Miami porterebbero così a tre le gare sul proprio territorio) ma anche tornare in Africa a distanza di 30 anni dall'ultima volta con il circuito sudafricano di Kyalami che si è proposto. A rivelarlo è stato lo stesso Stefano Domenicali: "Non c'è solo Las Vegas, ci sono altre città interessate alla Formula 1. Oltre all'America, oltre alla Cina, penso che ci sia il potenziale per essere presto anche in Africa. C'è molto interesse lì. Di sicuro questa è un'altra area che finora manca nella geografia del nostro calendario" ha difatti svelato il numero uno del Circus.
Con il progetto del maxi calendario da 30 gare all'anno che, causa "Patto della Concordia", deve essere per forza rinviato a dopo il 2025, sorge allora spontaneo chiedersi come sarà possibile l'ingresso di nuove tappe in calendario già a partire dalla prossima stagione. Ed ancora una volta è stato lo stesso Stefano Domenicali a dare la risposta a questa domanda spiegando che la geografia della Formula 1 conosciuta finora potrebbe variare con GP, anche storici, che potrebbero non essere più in calendario già dal 2023: "Sta a noi cercare di trovare il giusto equilibrio considerando quali sono le sedi che vorremmo siano in F1 e quali sono i valori storici che dobbiamo vedere in calendario. Ci sono alcuni promotori che hanno accordi in scadenza e probabilmente alcuni degli attuali Gran Premi non faranno più parte del prossimo calendario" ha difatti concluso il CEO della Formula 1 che sembra non aver alcuna intenzione di fermare la sua rivoluzione del campionato automobilistico più amato al mondo.