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La Formula 1 dà ragione alla Ferrari: Red Bull avrà meno vantaggi. Ma è una vittoria a metà

La Red Bull riconosciuta dalla FIA come nuovo motorista parziale e non avrà tutti i benefici economici in vista della nuova era della Formula 1: vittoria (a metà) per la Ferrari unica ad aver portato avanti questa battaglia politica in F1.
A cura di Michele Mazzeo
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Prima che il Mondiale 2023 della Formula 1 abbia inizio la Ferrari ha ottenuto la sua prima vittoria stagionale, ma si tratta di una vittoria soltanto parziale. La dura battaglia politica intrapresa dalla scuderia del Cavallino riguardo l'assegnazione dello status di nuovo motorista (e quindi ai vantaggi che ne conseguono) alla Red Bull in vista della nuova era della F1 che prenderà il via dal 2026, avviata da Binotto e proseguita dal suo successore Vasseur, ha portato la FIA a rivedere in parte la propria posizione sulla vicenda. La squadra di Maranello proprio per questo motivo si era rifiutata di sottoscrivere il nuovo regolamento ed era arrivata addirittura a minacciare il clamoroso addio al Circus: la frattura era netta, tanto che la casa italiana era stata inizialmente esclusa dalla riunione dell'Engine Advisor Committee della Formula 1 (il summit tra i fornitori di Power Unit F1) tenutasi lo scorso 15 dicembre.

La Ferrari ha poi preso parte a quella riunione ma, pur essendo rimasta sola e non avendo trovato alcun alleato (né Mercedes, né Renault hanno difatti sostenuto le argomentazioni addotte dal Cavallino), ha comunque portato avanti la sua battaglia politica fino a ritirare la minaccia di quello che sarebbe stato un clamoroso addio alla Formula 1 e sottoscrivere la registrazione come produttore di power unit per il 2026 accettando quindi il nuovo regolamento tecnico. All'epoca sembrava si trattasse di una resa da parte della scuderia di Maranello arrivata in cambio di qualche concessione a livello regolamentare, ma oggi alla luce delle ultime decisioni prese dalla FIA la questione assume un significato completamente diverso.

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La Ferrari difatti faceva leva sul know how che la Red Bull avrebbe ereditato dalla Honda (fornitore di motori della scuderia austriaca fino a tutto il 2021) per dimostrare che la stessa squadra di Milton Keynes non rispettava i requisiti dell'articolo 1 dell'appendice 5 del regolamento tecnico 2026, cioè quello che definisce chi può essere considerato nuovo motorista. "Lo status di nuovo motorista sarà assegnato al fornitore di motori che non ha omologato almeno una power unit nel periodo 2014-2021 e che non ha ricevuto alcuna recente proprietà intellettuale significativa da un motorista non nuovo" recita difatti la norma. Secondo il Cavallino Rampante Red Bull Powertrains, a cui nel frattempo si è affiancata Ford, non rispetterebbe dunque il secondo punto della regola in quanto convinto che gli austriaci abbiano acquisito competenze dalla precedente collaborazione con Honda, ossia un motorista non nuovo per il Circus.

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La Ferrari si è impuntata su questa cosa fino a che, almeno in parte, non ha ottenuto la sua vittoria. La FIA infatti, contrariamente a quanto avvenuto per Audi (che sarà il produttore delle power unit della Sauber), ha riconosciuto sì Red Bull Powertrains – Ford come nuovo motorista ma solo parzialmente. Su spinta della casa di Maranello difatti la Federazione Internazionale ha applicato l’articolo 2 dell'appendice 5 del regolamento tecnico che recita appunto che "Se, in seguito alla revisione della documentazione richiesta, la FIA determina che un motorista non soddisfi a pieno le condizioni necessarie, la FIA si riserva il diritto, a sua assoluta discrezione, di garantire lo stato di nuovo motorista parziale". E ciò significa quindi che Red Bull Powertrains – Ford non avrà tutti i diritti addizionali concessi ai nuovi motoristi dai regolamenti tecnico, sportivo e finanziario.

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La vittoria della Ferrari è però parziale dato che la Red Bull perderà soltanto il 10% dei vantaggi economici che avrebbe avuto se fosse stata invece riconosciuta a pieno titolo come nuovo motorista. Nel determinare il nuovo status in base alle regole finanziarie, la FIA difatti suddivide il produttore in tre categorie: 40% per le infrastrutture, 50% per il motore endotermico e 10% per il sistema ibrido. E per quanto riguarda Red Bull Powertrains, che attualmente assembla le batterie per le power unit Honda esistenti, la Federazione Internazionale ha ritenuto che abbia una conoscenza preliminare della tecnologia solo per quel che riguarda il sistema ibrido.

Pertanto Red Bull – Ford otterrà "solo" il 90% dei benefici economici che spettano ai nuovi motoristi. Audi-Sauber avrà quindi una spesa extra complessiva rispetto al budget cap di 25 milioni di dollari nel triennio 2023-2025 (10 milioni nel 2023, 10 nel 2024 e 5 nel 2025) e nello stesso periodo potrà utilizzare fino a 15 milioni di dollari complessivi in conto capitale mentre la scuderia austriaca avrà un extrabudget di 22,5 milioni (9 milioni nel 2023, 9 nel 2024 e 4,5 nel 2025) e un massimo di 13,5 milioni per quanto riguarda le spese in conto capitale. Una vittoria dunque per la Ferrari ma, come lo status assegnato alla Red Bull, solo parziale.

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