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Guerra in Ucraina

La Formula 1 cancella il GP di Russia: “Impossibile correre lì”. Lo sport ora prende posizione

Ufficialmente cancellato il Gran Premio di Formula 1 di Sochi, in Russia. A comunicarlo è stata la FIA attraverso una nota ufficiale. Al calcio e al mondo dei motori si è aggiunto anche lo sci: sono ben cinque gli eventi in palinsesto originariamente programmati sulle piste russe, tutti cassati.
A cura di Maurizio De Santis
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La Fia ha ufficialmente cancellato il Gran Premio di Formula 1 di Sochi, in Russia. È una delle conseguenze sportive dell'ostracismo verso la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina.
La Fia ha ufficialmente cancellato il Gran Premio di Formula 1 di Sochi, in Russia. È una delle conseguenze sportive dell'ostracismo verso la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina.
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Né Sebastian Vettel, né gli altri piloti di Formula 1 si troveranno spalle al muro. A Sochi, per il Gran Premio di Russia, non andranno. Il campione tedesco lo aveva ammesso pubblicamente per primo: non si può correre su quel circuito facendo finta di nulla. La FIA ha rotto gli indugi e ha cancellato ufficialmente la tappa (25 settembre) dal calendario iridato: "Il mondo della Formula 1 visita i paesi in tutto il mondo con l’obiettivo di unire le persone – si legge nel comunicato ufficiale -. Stiamo assistendo con tristezza a quanto sta accadendo in Ucraina e speriamo che la situazione attuale si risolva in modo pacifico. Giovedì sera la Formula 1, la FIA e le squadre hanno discusso la posizione del nostro sport e la conclusione, inclusa l'opinione di tutte le parti interessate, è che è impossibile correre il Gran Premio di Russia nelle circostanze attuali". 

Non è ancora chiaro se, quando e dove sarà ricollocata la corsa. Ma la priorità era intervenire subito per la contingenza della situazione. È una delle dirette conseguenze nel mondo dello sport che, a catena, prende posizione rispetto all'evoluzione della crisi in Ucraina e all'attacco della Russia che ha invaso il Paese. Un segnale molto forte c'era stato già nel mondo del calcio, con la Uefa che nel giro di 24 ore ha convocato il Comitato Esecutivo e rivoluzionato il calendario della Champions League.

La finale che il 28 maggio era in programma a San Pietroburgo si giocherà altrove: a Parigi, allo stadio Saint-Denis. Non è stato l'unico provvedimento filtrato dalla stanza dei bottoni di Nyon: "I club e le nazionali russe e ucraine che gareggiano nelle competizioni Uefa dovranno giocare le partite casalinghe in sedi neutrali fino a nuovo avviso".

Lo sport prende posizione: dopo Calcio e Formula 1 anche la Federazione internazionale di Sci cancella dal calendario tutti gli eventi in Russia.
Lo sport prende posizione: dopo Calcio e Formula 1 anche la Federazione internazionale di Sci cancella dal calendario tutti gli eventi in Russia.

Al Calcio e alla Formula 1 s'è aggiunta anche la Federazione internazionale di sci. Svezia e Norvegia s'erano già pronunciate: non avrebbero inviato atleti in Russia, saltando le gare della stagione. E la FIS s'è mossa senza indecisioni. Sono ben cinque gli eventi in palinsesto originariamente programmati sulle piste russe, tutti cassati: la tappa di skicross a Sunny Valley (25-27 febbraio), freestyle a Yaroslavl (26-27 febbraio), salto con gli sci femminile a Nizhny Tagil (18-20 marzo) e a Chaikovsky (25-27 marzo), finali della Coppa del Mondo di sci di fondo a Tyumen (18-20 marzo).

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