La Formula 1 attacca la FIA e difende Toto Wolff: “Accuse gravissime e prive di fondamento”
Giorni roventi per la Formula 1 e in particolare per Toto Wolff, il team principal della Mercedes, che sarebbe sotto inchiesta. In realtà nel comunicato della FIA non vengono fatti nomi e cognomi, ma considerati gli indizi è ovvio che il protagonista sia il dirigente austriaco, che è stato difeso a spada tratta sia dalla sua stessa scuderia ma in generale proprio dalla Formula 1, che con un comunicato pubblicato dalla FOM, si è schierata fortemente al suo fianco.
Da tempo si rincorrono voci, si parla di un possibile conflitto d'interessi e di una talpa che abbia fatto il doppio gioco. Sin dal primo momento i riflettori si sono accesi su Toto Wolff, che avrebbe avuto informazioni riservate dalla moglie Susie, managing director della Formula 1 Academy. Quelle voci sono diventate realtà nella serata di martedì 5 dicembre quando la FIA ha diffuso un comunicato nel quale si è confermato l'avvio di un'indagine ufficiale su una persona della FOM e un team principal. Fare due più due non era così difficile. I nomi che non sono stati fatti sono quelli di Toto e Susie Wolff.
La difesa della Mercedes non è solo d'ufficio. Il team rapidamente ha scritto un comunicato, che è stato postato sugli account social, nel quale si scrive che si respingono le accuse e che soprattutto non ci sono state comunicazioni ufficiali. Inoltre si garantisce l'integrità di Wolff:
Prendiamo atto della dichiarazione generica diffusa dalla FIA, che risponde alle accuse informali di un singolo media e del briefing ufficioso che ha legato tutto questo al team principal della Mercedes-AMG F1. Il team non ha ricevuto alcuna comunicazione dal Dipartimento di Conformità della FIA su questo argomento ed è stato molto sorprendente apprendere dell’indagine attraverso una dichiarazione rilasciata ai media. Respingiamo totalmente le accuse mosse nel comunicato e la relativa copertura mediatica, che coinvolge ingiustamente l’integrità del nostro team principal. Com’è ovvio, invitiamo il Dipartimento di Conformità della FIA a rispondere in modo completo, rapido e trasparente in merito a questa indagine e ai suoi contenuti.
Ma è stata soprattutto la FOM (l'organo che gestisce la Formula 1 che fa parte del Formula One Group e venne creato da Bernie Ecclestone) a scendere in campo, o meglio in pista, per prendere le difese di Wolff, ma anche per attaccare la FIA, che non ha informato preventivamente l'ente:
Prendiamo atto della dichiarazione pubblica rilasciata dalla Federazione, che non è stata condivisa con noi in anticipo. Siamo assolutamente convinti che le accuse siano errate e disponiamo di processi e procedure solide che garantiscono la separazione delle informazioni e delle responsabilità in caso di potenziali conflitti di interesse. Siamo certi che nessun membro del nostro team abbia effettuato comunicazioni non autorizzate a nessun responsabile di team e desideriamo mettere in guardia chiunque dal muovere accuse imprudenti e gravi, prive di fondamento.