La folle idea di Valentino Rossi, ritirarsi subito: a Misano l’ultima gara in MotoGP
Portimão in Algarve (Portogallo) e Valencia (in Spagna). Il lungo addio di Valentino Rossi alla MotoGp si chiuderà nelle prossime due tappe del Motomondiale. Forse. Perché la tentazione di fermarsi prima è forte. A Misano ha ricevuto la standing ovation del suo popolo. Erano lì tutti per lui, a prescindere dal risultato, dalla ventesima posizione in griglia e dal decimo posto strappato, sudato e da festeggiare come una vittoria. "Ho fatto una gara decente. Partire dal fondo dello schieramento è sempre difficile, ho lottato un po' e sono finito nei primi dieci", dirà il ‘dottore' mostrando tutta la propria soddisfazione per una prestazione che, almeno lì, sul circuito che è a un tiro di schioppo da casa sua, che è sempre stato casa sua, non poteva essere così deludente. Se ne sarebbero accorti in pochi.
Era una festa, null'altro. Il giusto tributo all'uomo, allo sportivo, all'unico pilota che è riuscito a conquistare il titolo iridato in quattro classi differenti: dalla 125 fino alla MotoGp, passando per la 250 e la 500. E adesso che a 42 anni ha annunciato il ritiro serviva solo togliersi il cappello dinanzi al campione di Tavullia. Lui lancia il casco che si perde in quella marea gialla tra pista e realtà.
Lo sventolio di bandiere e il numero 46 ovunque ha oscurato in parte anche il duello tra Pecco Bagnaia e Marc Marquez, vinto dallo spagnolo solo per la caduta nel finale del pilota Ducati, e la conquista del primo titolo mondiale della carriera di Fabio Quartararo nella classe regina. "È stato lungo e bello, talmente bello che forse alle ultime due non ci vado", mormora sorridendo Rossi sommerso dall'affetto e dagli abbracci. Un pensierino ce lo fa quando ripete che quello "era il modo migliore per dirsi addio".
Cosa farà da grande Rossi? Il suo ritiro segna anche la fine di un'era, prima che ci sia un altro pilota in gradi di aprirne e segnarne un'altra occorrerà del tempo. I talenti non mancano e Vale invita a seguirli. Quanto a lui, non abbandonerà il mondo dei circuiti. Sono la sua vita, difficilmente potrebbe staccarsene. "Il mio futuro è con le auto – aggiunge -. Poi certo bisognerà vedere quanto mi mancherà la MotoGp. Non mi vedo come collaudatore ma non escludo in futuro di risalire in sella qualche volta". Buona vita, dottore. Il meglio deve ancora venire.