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La FIA spiega il caos dello specchietto e la penalità a Norris nel GP Qatar: cosa è successo a Losail

All’indomani del GP del Qatar la FIA ha spiegato ogni singola decisione presa dalla Direzione di Gara e dai Commissari F1 durante la corsa della Formula 1 a Losail: dalla gestione del caos provocato dallo specchietto perso in pista da Albon fino alla pesante penalità che ha compromesso la gara di Lando Norris, ecco i motivi dietro le decisioni illustrati dalla Federazione Internazionale.
A cura di Michele Mazzeo
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Per quanto già fosse stata concitata anche nella prima parte, a mandare totalmente fuori controllo la gara del GP del Qatar della Formula 1 2024 è stato ciò che è avvenuto al 30° giro quando lo specchietto retrovisore destro si è staccato dalla Williams di Alexander Albon in rettilineo finendo in mezzo alla pista.

Quello infatti l'episodio che ha scatenato una serie di eventi, compresa la pesante penalità a Lando Norris, che hanno inesorabilmente condizionato il risultato finale della folle corsa vinta da un Max Verstappen in versione SuperMax davanti ad un quasi eroico Charles Leclerc e che ha riaperto improvvisamente la lotta per il titolo mondiale costruttori tra McLaren e Ferrari. Ed è proprio la gestione di quell'episodio e dei successivi eventi che ha portato alle proteste pubbliche da parte di Toto Wolff e Andrea Stella che hanno criticato aspramente la Race Direction guidata dal nuovo direttore di gara Rui Marques (che dal precedente GP di Las Vegas aveva preso il posto del liquidato Niels Wittich) e dal panel dei Commissari FIA. Critiche che hanno portato la stessa Federazione Internazionale a fornire una replica con la spiegazione di ogni singola decisione presa da quel momento in poi.

Lo specchietto di Albon in mezzo alla pista di Losail: perché solo bandiera gialla

Innanzitutto la FIA ha spiegato perché non ha mandato subito in pista una safety car o indetto un regime di virtual safety car per permettere ai marshal di togliere immediatamente lo specchietto dalla pista: "La prassi normale è che la safety car non venga schierata se c'è una piccola quantità di detriti e fuori dalla traiettoria di gara" si legge difatti nella nota che fa riferimento al fatto che lo specchietto si trovava nella parte finale del rettilineo sulla destra e in quel punto la traiettoria ideale prevede che le vetture si allarghino sulla sinistra per poi girare a destra in Curva 1. Spiegazione che però, va detto, non convince del tutto perché se è vero che lo specchietto non era nella traiettoria ideale, si trovava comunque nell'unico punto del tracciato di Losail in cui è possibile tentare il sorpasso all'interno.

A quel punto si è optato per la bandiera gialla che di fatto obbliga i piloti ad alzare il piede dall'acceleratore in quel punto del circuito, cosa che Lando Norris non ha fatto e per la quale è stato punito con la penalità che ha compromesso la sua gara. Nessuna spiegazione invece da parte della Federazione sul perché, quando ancora lo specchietto si trovava integro in mezzo alla pista, si è deciso comunque di togliere la bandiera gialla e dare nuovamente il via libera ai piloti di poter spingere al massimo in rettilineo. Né sul perché non si sia deciso in quel caso di mettere una Virtual Safety Car per permettere ad un commissario di pista di recuperare lo specchietto perso da Albon.

Bottas centra lo specchietto, Hamilton e Sainz forano: perché la Safety Car e non la VSC

La nota diramata dalla FIA infatti passa subito alla decisione successiva, quella presa 4 giri più tardi, a quando cioè Valtteri Bottas, spostandosi per farsi doppiare da Piastri e Leclerc proprio in quel punto del tracciato, ha centrato in pieno lo specchietto spargendo detriti per tutta la pista (provocando così le forature alla Mercedes di Lewis Hamilton e alla Ferrari di Carlos Sainz): "L'ampia presenza di detriti dopo che una vettura ha colpito lo specchietto e le forature che si sono verificate poco dopo hanno costretto a prendere la decisione di chiamare in causa la Safety Car" prosegue difatti il comunicato.

La Federazione ha spiegato poi perché a quel punto non ha potuto indire un regime di Virtual Safety Car: "Una VSC non sarebbe stata una soluzione, in quanto (con la VSC, ndr) le vetture rimangono sparpagliate lungo la pista e dunque non ci sarebbe stato tempo sufficiente affinché un commissario potesse rimuovere tutti i detriti". Una decisione che, data la situazione creatasi, sembra corretta in quanto non si può mettere a rischio l'incolumità dei marshal e mandarli a ripulire un'ampia zona del tracciato mentre le vetture sfilano una dietro l'altra mantenendo il delta time.

La pesante penalità a Lando Norris nel GP del Qatar: la spiegazione della FIA

La successiva decisione presa dalla Direzione di Gara e dai Commissari FIA durante il GP del Qatar spiegata dalla Federazione all'indomani della corsa di Losail è quella che riguarda la pesante penalità comminata a Lando Norris per non aver rispettato il regime di bandiera gialla in rettilineo (cosa evidenziata subito in radio da Max Verstappen che in quel momento lo precedeva): uno stop-and-go di dieci secondi (con il pilota della McLaren che ha dunque dovuto effettuare obbligatoriamente una seconda sosta ai box, stare fermo per dieci secondi, e poi ripartire), cioè una sanzione ‘old style‘ che non si vedeva da molto tempo in Formula 1 che la scuderia di Woking considera sproporzionata rispetto all'infrazione commessa dal 25enne di Bristol.

La FIA, da sempre molto attenta alla questione sicurezza (e il mancato rispetto della bandiera gialla è una delle violazioni più gravi tra quelle che può compiere un pilota durante una gara), a riguardo ha spiegato come in questo caso in realtà il panel dei suoi commissari si sia attenuto esclusivamente al regolamento e alle linee guida fornite ad ogni team prima che cominciasse il campionato: "La sanzione (inflitta a Norris, ndr) era conforme alle linee guida per le penalità distribuite ai team il 19 febbraio 2024. Una doppia infrazione di bandiera gialla è considerata una grave compromissione della sicurezza, motivo per cui tali infrazioni comportano una sanzione così severa" spiega difatti la nota.

Il malfunzionamento delle luci della Safety Car che ha mandato in confusione Verstappen: cosa è successo

Dopo aver sviscerato quasi tutte le decisioni prese durante la gara, in questa sua spiegazione la Federazione Internazionale si è infine soffermata anche sul piccolo inconveniente occorso nel momento in cui la Safety Car stava per lasciare la pista. Il malfunzionamento delle luci della vettura di sicurezza ha infatti generato qualche dubbio nel pilota che in quel momento guidava il gruppo, vale a dire il leader della corsa Max Verstappen, che da un lato aveva ricevuto in radio la comunicazione che la safety car avrebbe lasciato la pista al termine di quel giro, ma dall'altro vedeva ancora accese le luci sopra safety car (cosa che di norma significa che la vettura di sicurezza rimarrà in pista anche nel giro successivo). Riguardo a questo problema la FIA ha spiegato che "Tutte le squadre sono state avvertite che la Safety Car sarebbe rientrata, quindi la ripartenza si è svolta in modo normale. Mentre la ragione del malfunzionamento è stata identificata e riparata e, per prudenza, la Safety car è stata sostituita in tempo per il suo terzo intervento".

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A chiosa della sua risposta alle critiche per la gestione di alcuni episodi cruciali della gara del GP del Qatar della Formula 1 2024, la FIA ha comunque voluto chiarire che adesso tutto ciò che è accaduto a Losail sarà rivisto e rianalizzato nel dettaglio per capire se, ed eventualmente in che modo, si può fare meglio qualora si verificassero altri episodi simili in futuro: "La FIA rivede costantemente i suoi metodi e processi e analizzerà ulteriormente lo scenario specifico, discutendone con i team, per capire se in futuro sarà necessario adottare una linea d'azione diversa" si legge infatti a conclusione della nota con cui la Federazione Internazionale ha di fatto spiegato quello che è già stato ribattezzato ‘il caos dello specchietto' andato in scena nella penultima gara stagionale corsa a Losail.

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