La FIA si accorge di una falla nel regolamento a Mondiale F1 in corso: mai più un “caso Alonso”
Ricapitolando: a Jeddah l'Aston Martin di Fernando Alonso stava scontando una penalità di 5 secondi perché mal posizionata sulla griglia di partenza; al pit stop i meccanici approfittano di quel breve tempo d'inerzia forzata e inseriscono i cric sotto la monoposto per accelerare i tempi della manutenzione da gara; i commissari di gara se ne accorgono dopo 35 giri e infliggono altri 10 secondi di penalità allo spagnolo da scontare sul tempo gara; l'asturiano scala di una posizione nella classifica del Gp d'Arabia e perde il podio a beneficio di Russell della Mercedes; la scuderia fa ricorso e vince, la classifica cambia ancora e Alonso torna terzo; la questione diventa un caso e la FIA, per evitare che la questione rafforzi la lista dei precedenti, lo risolve con una direttiva emanata a Mondiale in corso, nell'immediata vigilia del Gp d'Australia.
Il giro di vite della Federazione si chiude con il divieto di toccare una monoposto con i carrelli nel corso di un pit-stop disciplinare. Punto e a capo. Che nessuno si senta offeso, spuntando qualsiasi ipotesi di contestazione di eventuali sanzioni facendo riferimento altri casi simili verificatisi nel passato anche più recente (Alpine, AlphaTauri, Mercedes e Haas). Quella mancanza di chiarezza nella definizione delle norme e nella valutazione degli episodi trovano finalmente risoluzione. Meglio tardi che mai.
La domanda adesso è un'altra: cosa intende la FIA per contatto fisico del personale di scuderia con la monoposto? La risposta è stata circostanziata e immediata così da non lasciare zone interpretative oscure tra le righe dei regolamenti: per contatto fisico s'intende l'utilizzo degli strumenti a disposizione dei team di meccanici che sarà considerato come intervento diretto e da regolamento un'azione scorretta da sanzionare. Nel novero della discussione si è affrontato anche un altro aspetto: l'impiego delle ventole di raffreddamento durante il periodo di penalità. Possono essere usate a patto che non vi sia alcun contatto con la vettura.
Non è finita. C'era ancora un altro aspetto di cui tenere conto, la questione delle linee per il posizionamento delle monoposto sulla griglia di partenza. Anche questo a corredo della vicenda Aston Martin in Arabia Saudita mentre a Sakhir era stato Ocon (Alpine) a inciampare nell'errore. Le obiezioni sollevate dallo stesso sindacato dei piloti, e la situazione di oggettiva difficoltà ribadita per i limiti al campo visivo considerata la struttura delle auto e la seduta nell'abitacolo, hanno spinto la FIA ad aumentare di 20 centimetri le caselle tracciate sull'asfalto e all'interno delle quali le macchine devono sistemarsi in maniera corretta prima della partenza.