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La FIA copia la FIFA e vieta messaggi politici: “In Formula 1 vale il principio di neutralità”

La FIA bandisce dal Mondiale 2023 magliette, caschi o altri segni che contengano slogan politici. Non c’è più tempo per le battaglie di Lewis Hamilton, attivissimo negli ultimi anni insieme a Sebastian Vettel.
A cura di Alessio Morra
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Durante i Mondiali di calcio del Qatar ci sono state tante polemiche, non calcistiche. I calciatori che volevano protestare sono stati stoppati. In particolare coloro che volevano indossare una particolare fascia di capitano. La FIFA li ha bloccati tutti. E come contraltare spesso, sui social, è stato mostrato il casco con i colori arcobaleno, simbolo della comunità LGBT+, che Lewis Hamilton indossò in occasione della prima edizione del Gran Premio del Qatar. Ora però la Formula 1 si adegua, per così dire, alle posizioni del calcio, della FIFA. E dalla stagione 2023 i piloti non potranno più mandare messaggi politici, sociali o religiosi.

La FIFA, la Federazione Internazionale dell'Automobilismo, ha stabilito una modifica sostanziale dell'articolo 12.2.1 del codice sportivo che stabilisce il divieto alla "diffusione e l'esibizione di dichiarazioni o commenti politici, religiosi e personali, in particolare violazione del principio generale di neutralità promosso dalla FIA nel quadro dei suoi statuti". Chi non lo rispetta può essere sanzionato.

Un passo indietro enorme, al di là del facile parallelo con il Mondiale Qatar 2022, per tutto il circus iridato che in questi ultimi anni era stato se vogliamo anche coraggioso grazie a Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, due decani plurititolati, che non si erano fatti grossi problemi nell'esporsi su temi molto importanti. Lewis dopo aver vinto al Mugello nel 2020 salì sul podio con una maglia con su scritto: "Arrestate i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor". 

Lewis Hamilton ha spesso lanciato dei messaggi riguardo temi molto importanti.
Lewis Hamilton ha spesso lanciato dei messaggi riguardo temi molto importanti.

Vero è che dopo quell'episodio, la FIA impose a chi saliva sul podio di avere solo la tuta ufficiale. Ma di messaggi importanti comunque ne sono poi arrivati, si pensi a Vettel che ha sostenuto l'Ucraina, anche sul suo casco, ha parlato spesso del tema dell'ambiente, e in Ungheria si è mostrato con una maglia arcobaleno.

Anche Sebastian Vettel spesso si è speso riguardo temi rilevanti, come nell'ultimo Gp Ungheria.
Anche Sebastian Vettel spesso si è speso riguardo temi rilevanti, come nell'ultimo Gp Ungheria.

La FIA dopo le polemiche scaturite ha leggermente corretto il tiro e ha fatto sapere che i piloti avranno la possibilità di esprimersi su temi rilevanti, ma dovranno avere l'approvazione preventiva da parte della federazione internazionale o da quelle nazionali. Quindi un bavaglio a metà, che comunque cambia le carte in tavola rispetto a quanto successo nelle ultime stagioni.

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