La Ferrari svela il bluff di Montreal, non c’è mai stato dubbio su Leclerc: “Era tutto organizzato”
Il weekend del GP del Canada, nono round del Mondiale della Formula 1 2022, è stato molto complicato per Charles Leclerc che non ha preso parte alla terza sessione di prove libere, è stato eliminato già nel Q1 in qualifica ed è stato costretto a partire dal fondo della griglia in gara a causa della somma delle penalità che si è visto comminare per aver smarcato diverse componenti extra sulla sua F1-75 (di fatto le intere power unit 3 e 4 nonché la seconda e la terza centralina elettronica stagionale) sforando il limite concesso dal regolamento. Sul fatto che questa fosse una stata una mossa strategica della Ferrari per sbloccare quante più componenti nuove possibili scontando un'unica sanzione non vi sono mai stati dubbi, mentre a non essere chiaro era se quella di compromettere la corsa di Montreal del monegasco (che comunque grazie ad una super rimonta è riuscito a limitare i danni chiudendo al quinto posto nonostante un problema al pit-stop) fosse stata una decisione presa in corso d'opera dal muretto del Cavallino oppure pianificata fin dall'inizio.
Nelle prima sessione di prove libere del venerdì infatti Charles Leclerc si è presentato in pista con una vettura sulla quale erano montate solo le componenti nuove che rientravano nei limiti imposti dal regolamento (ossia il terzo motore endotermico, la terza MGU-H, la terza MGU-K e la seconda centralina elettronica) e l'unico turbocompressore rimasto (quello della power unit 1) dopo che il secondo e il terzo sono finiti KO nelle due occasioni in cui il 24enne di Monte-Carlo è stato costretto al ritiro mentre era in testa alla gara, vale a dire a Barcellona prima e a Baku poi.
Nonostante fosse molto probabile che nel corso del weekend avrebbe dovuto smarcare almeno il quarto turbocompressore stagionale e andare dunque in penalità, fin lì sul monegasco non gravava alcuna sanzione da scontare in griglia di partenza nella gara di domenica. Alla luce di ciò, e delle dichiarazioni rilasciate dopo le FP1 sia dal pilota che dal team principal Mattia Binotto, sembrava dunque che la Ferrari dovesse ancora decidere il dà farsi: se smarcare le nuove componenti in Canada (e prendere quindi la penalità) o rimandare il tutto ad un gran premio successivo.
Al via delle FP2 il monegasco si è poi presentato in pista con una nuova centralina elettronica, la terza stagionale (contro le due concesse dal regolamento), che dunque costringeva i Commissari F1 a comminargli una penalità di 10 posizioni in griglia di partenza. E anche in quel caso, nonostante la logica così come il lavoro anomalo svolto in pista dal pilota, lasciavano presuppore che si sarebbe optato per smarcare tutte le altre componenti possibili e partire quindi dal fondo in gara, gli uomini del Cavallino hanno continuato a mostrare incertezza su quale decisione prendere.
Solo il sabato poi, con la mancata presenza di Leclerc nelle FP3 e l'annuncio che sulla F1-75 sarebbero state montate tutte le componenti della power unit numero 4 (quindi quarto motore endotermico, quarto turbo compressore, quarta MGU-H e quarta MGU-K) è arrivata di fatto l'ufficialità del fatto che a causa della somma di penalità la Ferrari numero #16 sarebbe scattata dal fondo della griglia di partenza nella gara della domenica.
Pochi giorni dopo la corsa del GP del Canada però, nel consueto debriefing post gran premio, la Ferrari ha fatto chiarezza sulla strategia adottata con il monegasco nella gara canadese svelando di fatto che tutte le incertezze e i dubbi mostrati al venerdì dai suoi uomini sono stati un vero e proprio bluff al fine di scoprire il più tardi possibile le carte agli avversari. Tutto infatti era stato già deciso subito dopo i problemi al motore della F1-75 di Leclerc a Baku e tutto ciò che è stato fatto nel weekend di Montreal faceva parte di un programma già pianificato nei minimi dettagli già prima di arrivare in Canada.
A rivelarlo è stato il capo degli strateghi della scuderia del Cavallino Inaki Rueda che in un video pubblicato sui canali ufficiali della Ferrari ha spiegato: "Con Charles abbiamo avuto un weekend molto particolare perché siamo arrivati in Canada già sapendo che saremmo dovuti partire dal fondo della griglia. Sapendo questo, abbiamo organizzato il suo intero weekend in modo diverso. La sua allocazione di gomme per il venerdì era diversa, il suo piano per le qualifiche era diverso e anche la sua gomma di partenza era diversa. Partendo dalla diciannovesima posizione, l'obiettivo di Charles era quello di superare quante più vetture possibile nel primo stint e poi fare quella che chiamiamo una strategia di offset, ossia montare la gomma dura per uno stint molto lungo all'inizio e poi passare ad una gomma media o morbida per uno stint molto breve alla fine". Di fatto dunque qualsiasi mossa fatta sulla vettura di Leclerc nei tre giorni di gara a Montreal era già stata pianificata in precedenza e quei dubbi e quelle incertezze lasciate trasparire tra venerdì e sabato non erano altro che un bluff.