La Ferrari sprofonda, Vettel scherza: “In Belgio con la pioggia potevamo vincere”
Si lecca metaforicamente le ferite dopo il deludentissimo Gran Premio del Belgio la Ferrari che deve cercare di fare qualcosa di meglio a Monza, dove si corre nel prossimo weekend e dove si attende una minima riscossa della Rossa di Maranello, che fin qui sta disputando una delle stagioni peggiori della sua storia.
Vettel ironizza sulla gara di Spa, con la pioggia avremmo vinto
Un'altra gara disastrosa per la Ferrari e ancora peggio per Sebastian Vettel, che ha conquistato solo 16 punti in 7 gare. Una miseria per un quattro volte campione del mondo, che ha il dente avvelenato con il team che ha deciso di liquidarlo, così dall'oggi al domani, nell'immediato post-lockdown. In un'intervista tv agli olandesi di ‘Ziggo Sport' ha lanciato una stilettata al suo team e lo ha fatto con una battuta sarcastica:
Cosa possiamo dire di questa gara? Beh, c’è il sole. Tutti credevamo piovesse! Io penso che se avesse piovuto non solo saremmo andati sul podio, ma avremmo anche vinto.
Vettel attacca Binotto
Poi dichiarazioni istituzionali per Vettel che sta chiudendo molto male la sua esperienza in Ferrari. Seb non ha lesinato critiche al team Principal Mattia Binotto, mentre ha difeso a spada tratta i ragazzi che lavorano a Maranello. E infine ha detto che tutti sperano di avere dei risultati molto diversi:
Ovviamente era una gara difficile, siamo onesti. Non eravamo veloci, abbiamo dovuto lottare tutto il weekend e non siamo riusciti a cambiare la situazione in gara. Speravamo, in maniera molto ottimistica, che le cose potessero andare un po’ meglio, ma non è stato così. Dobbiamo capire i motivi di questi risultati. Ovviamente sarà difficile rivoluzionare la macchina dal giorno alla notte, la vettura sarà la stessa nelle prossime due gare.
Immagino che se lo ha detto lui ha ragione. Io spero che questa gara sia una tantum, ma tutto quest’anno è un’una tantum. Ovviamente tutti i ragazzi in sede stanno lavorando duro. Veniamo correttamente criticati perché siamo lenti, ma non è giusto per loro, perché il lavoro che c’è dietro è lo stesso. Non è che i team davanti lavorino di più, però lo fanno meglio. E questo è il motivo per cui siamo dietro.