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La Ferrari si tradisce a Silverstone: la decisione su Sainz e Leclerc è l’ammissione di un fallimento

Nel GP della Gran Bretagna della Formula 1 2024 la Ferrari si è tradita riguardo alle scelte fatte fin qui in stagione: la decisione presa riguardo le SF-24 di Leclerc e Sainz certifica il fallimento del lavoro fatto negli ultimi mesi a Maranello.
A cura di Michele Mazzeo
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Il GP della Gran Bretagna della Formula 1 2024 ha già regalato una certezza per quanto riguarda la Ferrari. Contrariamente alla fiducia mostrata parole dal team principal Frederic Vasseur, ciò che è avvenuto in pista a Silverstone evidenzia chiaramente come la Rossa abbia ammesso il fallimento del lavoro fatto a Maranello negli ultimi mesi (e costato una parte cospicua del budget cap a disposizione per l'intera stagione). Al di là del risultato ottenuto in terra inglese (Sainz 5° e Leclerc 14° per un azzardo che non ha pagato), l'aver dovuto riportare le SF-24 di Charles Leclerc e Carlos Sainz alle specifiche di Imola, dopo due mesi di sviluppi e introduzione di nuove componenti, difatti certifica la definitiva bocciatura del nuovo pacchetto d'aggiornamenti.

In estrema sintesi uno spreco di soldi e tempo divenuto ancora più sanguinoso nel momento in cui, nello stesso arco temporale, gli altri tre top team dell'attuale Formula 1 hanno invece fatto degli enormi passi in avanti a livello di prestazione con McLaren e Mercedes che non solo hanno superato di netto la compagine del Cavallino Rampante (partita inizialmente come seconda forza indiscussa in questo Mondiale) ma hanno addirittura quasi colmato l'enorme gap che c'era nei confronti della Red Bull, o meglio della RB20 guidata dal tre volte campione del mondo Max Verstappen, tanto che a trionfare nel GP della Gran Bretagna è stato proprio quel Lewis Hamilton promesso sposo della scuderia di Maranello ma al momento ancora punta di diamante della Mercedes.

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La Ferrari infatti fin qui in stagione ha introdotto due imponenti pacchetti di upgrade: uno durante il weekend del GP dell'Emilia Romagna andato in scena a Imola a metà maggio, l'altro durante il GP di Spagna disputatosi a Barcellona nel fine settimana del 23 giugno. In entrambi i casi l'obiettivo dichiarato era quello di ​​risolvere alcune delle problematiche emerse nelle prima parte di stagione (soprattutto per quel che riguarda la percorrenza dei curvoni ad alta velocità e il degrado gomme). Il pacchetto d'aggiornamenti di Imola è sembrato portare gli effetti sperati: tanto che la Ferrari sembrava aver ridotto il gap dai primi della classe tanto da andare anche a vincere il Gran Premio di Monaco con il padrone di casa Charles Leclerc.

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Già in Canada, va detto, le SF-24 con la specifica introdotta a Imola non hanno brillato, ma in quel caso si addusse come scusante l'esser stati colti di sorpresa dalle condizioni atmosferiche che hanno accompagnato il weekend di gara sul circuito di Montreal. Si è arrivati quindi in Spagna, su un circuito come quello del Montmelò, considerato da sempre la cartina di tornasole degli effettivi valori delle varie monoposto, introducendo il secondo imponente pacchetto d'aggiornamenti che ha previsto ingenti modifiche al fondo, al diffusore e alla carrozzeria, al fine di aumentare i punti di carico e far fare dunque un ulteriore step alla vettura dopo gli aggiornamenti di Imola.

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Contrariamente alle attese però da lì per la scuderia di Maranello è cominciato un vero e proprio calvario perché dalle prime prove in pista è stato chiaro che non tutto andava come invece avevano prospettato le simulazioni in galleria del vento con l'improvviso ritorno del "bouncing" che non solo fa perdere effetto a tutte le migliorie apportate ma complica e non poco la guidabilità della vettura per i piloti. L'improvvisa comparsa di questo inaspettato problema ha costretto inevitabilmente i tecnici a dover alzare la vettura, cosa che nell'era delle F1 a effetto suolo significa perdere tantissimo in termini di velocità massima in rettilineo e di tenuta nei curvoni veloci. E nel successivo weekend del Red Bull Ring è arrivata la presa di coscienza (inizialmente solo da parte dei piloti).

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Il team principal Frederic Vasseur ha continuato a difendere a spada tratta il lavoro svolto a Maranello fino alla vigilia di questo GP della Gran Bretagna ("Sono convinto che a Maranello i nostri ingegneri abbiano lavorato bene, creando un pacchetto di aggiornamenti che ci ha dato maggior carico aerodinamico. Ora sta a noi riuscire a estrarre in pista dalla SF-24 il potenziale che sappiamo esserci") ma, al di là delle parole, proprio a Silverstone è arrivata la decisione di tornare ad una monoposto con le vecchie specifiche che di fatto certifica che il secondo pacchetto d'aggiornamenti introdotto dalla Ferrari in questa stagione è stato un fallimento su tutti i fronti.

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