La Ferrari non si spiega l’improvviso calo della F1-75, è un mistero: “Si tira quasi ad indovinare”
Il Mondiale della Formula 1 2022 ha ormai preso una direzione chiara con Max Verstappen che, quando mancano ancora sei gare al termine della stagione, ha già blindato il suo secondo titolo iridato così come la Red Bull ha praticamente ipotecato quello riservato ai costruttori. Un esito che, alla luce dell'equilibrio visto nella prima parte del campionato in cui la Ferrari con Charles Leclerc e Carlos Sainz lottava alla pari con la scuderia austriaca, nessuno si sarebbe aspettato.
Viene naturale chiedersi come sia possibile che un Mondiale che, al di là di errori di strategia e problemi di affidabilità delle vetture, era cominciato con due monoposto, la F1-75 e la RB-18, e due piloti, Leclerc e Verstappen, di pari livello si sia invece trasformato in un vero e proprio dominio da parte dell'olandese della Red Bull. Inevitabile pensare che a fare la differenza sia stato lo sviluppo delle due macchine con la squadra di Milton Keynes che ha lavorato meglio rispetto a quella di Maranello su una monoposto a effetto suolo che, complice il cambio di regolamento, anche loro dovevano ancora comprendere a pieno.
Quanto visto in pista nella seconda parte di stagione (l'RB-18 dell'olandese nettamente più performante in gara rispetto alla F1-75 del monegasco e di Sainz su qualsiasi tipo di circuito) sembra di fatto confermare che il team austriaco è stato più abile nello sviluppare la propria monoposto rispetto ai colleghi in rosso. A certificare questa sensazione arrivano ora le parole di uno degli uomini più esperti della squadra di tecnici della Ferrari, ossia il senior performance engineer Jock Clear, che ha provato a spiegare a cosa è dovuto questo gap improvviso tra la rossa e la Red Bull palesatosi dopo il GP di Francia:
"Onestamente, se sapessimo il perché, vorrebbe dire che avremmo la bacchetta magica. È davvero difficile risolvere queste cose. Ci sono squadre che stanno trovando ottime prestazioni in gara e squadre che sono in grande difficoltà. È un vero mistero. Ecco perché questo lavoro non è semplice" ha infatti detto il 59enne britannico in un'intervista rilasciata a motorsport.com.
Lo stesso ingegnere della Ferrari ha poi rivelato che ancora la scuderia non ha ben chiaro il motivo dell'improvviso calo delle prestazioni della F1-75, anche se, ha sottolineato, come ad ogni gara si riesce a capire qualcosa di più del comportamento di una monoposto che, complice i nuovi regolamenti, riserva tante incognite anche a chi l'ha ideata e costruita tanto che diverse volte si è costretti a procedere per tentativi:
"Onestamente non conosciamo tutte le risposte e ancora non capiamo esattamente quello che è successo a Spa – ha infatti detto Clear –. A Monza ci sembra di aver capito qualcosa di cosa è accaduto in Belgio. Nel corso dell'anno forse scopriremo altre cose, ma impariamo continuamente e – ha quindi chiosato l'esperto ingegnere del Cavallino – ci sono un sacco di aree in cui devi tirare quasi a indovinare".