La Ferrari minaccia l’addio alla Formula 1. Binotto: “Non vogliamo il budget cap”
La Ferrari minaccia l'addio alla Formula 1. Non è la prima volta che questo succede, gli appassionati lo ricordano bene. Ma anche questa volta il motivo è il ‘budget cap' che sia la FIA che Liberty Media, la società americana che gestisce il circus, vorrebbero rendere ancora più basso. Il team principal Mattia Binotto, che già lo scorso autunno, spalleggiato anche dalla Red Bull, si era detto contrario a questa norma, ha detto chiaramente che questa ipotesi non piace alla Ferrari, che minaccia di lasciare la Formula 1.
Perché FIA e Liberty Media vogliono abbassare il budget cap
La politica della Ferrari è chiara: “La Formula 1 è uno sport che punta all’eccellenza, è il livello massimo del motorsport e la tecnologia è avanzatissima”. Ergo, per fare questo c’è bisogno anche di investire parecchio. Per questo quando a ottobre ci fu la prima grande discussione in Giappone la casa di Maranello si oppose all’idea di avere vetture standard e componenti simili per tutte le scuderie. Ora il problema riguarda i limiti di spesa imposti del ‘budget cap’. Chi fa le regole pensa alla riduzione perché in questo modo si salvaguardano i posti di lavori e non si mettono a rischio scuderie che non navigano nell’oro, come Williams, Haas e la McLaren, che ha dovuto mettere tanti impiegati in cassa integrazione.
Le parole del team principal della Ferrari Mattia Binotto
La Ferrari ha il massimo rispetto per tutti e ovviamente non vuole un Mondiale con poche scuderie, ma riteneva già sbagliato il budget cap fissato a 175 milioni di dollari (162 milioni di euro) e certo non vede di buon occhio l’ipotesi di abbassarlo fino a 145 milioni di dollari (134 milioni di euro). La sfida è politica perché la McLaren guida un gruppo di team che vorrebbe un limite di spesa di 100 milioni di dollari. Al ‘Guardian’ Binotto ha espresso tutte le sue perplessità e tra le righe ha paventato l’addio della Ferrari:
Già passare a 145 è una nuova ed esigente richiesta, un obiettivo che può essere raggiunto solo con altri sacrifici in termini di risorse umane. Se dovesse scendere ancora, non vorremmo essere costretti a valutare altre ulteriori opzioni per esprimere il nostro Dna da corsa. Limitando eccessivamente i costi si riduca considerevolmente il livello della F1, che dev’essere l’apice dello sport automobilistico, avvicinandola alle categorie inferiori. Non bisogna reagire di fretta pur essendo consapevoli del momento di difficoltà che riguarda tutti.