La Ferrari ha un grosso problema con Leclerc e Sainz: “Ha voluto mettere pressione”
Se da un lato il GP d'Austria della Formula 1 2023 ha confermato la bontà del lavoro di sviluppo fatto sulla SF-23 con la Ferrari che sembra essere tornata ad essere la seconda forza in griglia dietro la dominante Red Bull, dall'altro ha fatto emergere il vecchio problema della gerarchia dei piloti dato che, tornando ad avere una vettura competitiva per le posizioni da podio, il muretto è tornato a dover scegliere se puntare più su uno o più sull'altro. E nella gara sul circuito di Spielberg si è scelto di puntare su Charles Leclerc che ha massimizzato la fiducia chiudendo al 2° posto alle spalle di un inavvicinabile Max Verstappen (che a due giri dalla fine si è anche concesso il lusso di effettuare una nuova sosta ai box per strappare il giro veloce al compagno Sergio Perez).
La decisione della scuderia di Maranello di eleggere il monegasco, che scattava dalla seconda casella in griglia, come prima guida era già stata pianificata prima della gara ed è stata poi confermata nel momento in cui a Carlos Sainz, che in avvio aveva apparentemente un passo migliore del compagno di squadra (anche se guidando al limite tanto da aver collezionato proprio in quel frangente tutti i superamenti dei track limits che gli sono costati le penalità che, dopo aver tagliato il traguardo in quarta posizione, lo hanno fatto scivolare al sesto posto nell'ordine d'arrivo finale e potendo utilizzate il DRS a differenza dell'altro alfiere del Cavallino), non è stato concesso di sopravanzare la Ferrari numero #16 con Leclerc che è anzi stato rassicurato a riguardo dal muretto ("Carlos non ti attaccherà" gli ha infatti comunicato Xavi Marcos).
Il 28enne madrileno alla fine ha desistito rassegnandosi alla volontà della squadra e nella parte finale della corsa austriaca è stato anche fondamentale nel consolidare la seconda posizione del compagno di team con la strenua difesa con cui ha tenuto dietro il rimontante Sergio Perez per tre giri facendo sì che il messicano non avesse il tempo di colmare il divario dal monegasco e insidiare il suo secondo posto. Al termine della gara del Red Bull Ring però Carlos Sainz non è riuscito a nascondere la delusione per le scelte fatte dalla squadra che, a suo dire, lo avrebbero penalizzato oltremodo.
La versione dei fatti raccontata dal team principal Frederic Vasseur è però diversa rispetto a quanto asserito dal suo pilota: "Penso che il piano sia stato ottimo: abbiamo ottenuto il miglior risultato della stagione. Certo, quando si è dietro con il Drs, si pensa di essere più veloci, ma Carlos conosceva la strategia fin dall'inizio" ha difatti detto il numero uno del Muretto Ferrari smentendo di fatto che lo spagnolo fosse più veloce del monegasco e confermando che la decisione su chi fosse il primo e il secondo pilota di giornata fosse già stata presa prima del via della gara.
Fin qui dunque nulla di preoccupante per la scuderia di Maranello se non fosse che lo stesso Vasseur ha aggiunto che secondo lui l'intento di Carlos Sainz fosse quello di mettere pressione al suo stesso muretto mettendo quindi i propri interessi al di sopra di quelli della squadra: "Credo volesse metterci sotto pressione" ha difatti chiosato il 55enne transalpino che adesso, con la ritrovata competitività della SF-23, si troverà a dover affrontare un altro grosso problema, cioè una possibile lotta interna tra i suoi due piloti che, almeno in questo momento, di certo non sarebbe utile alla Ferrari.