La Ferrari ha rischiato di perdere la 24 ore di Le Mans per colpa di una portiera capricciosa
La Ferrari è riuscita a vincere per il secondo anno di fila la 24 Ore di Le Mans, in una gara piena di colpi di scena e momenti da brivido. Ma gli uomini del cavallino rampante, hanno rischiato di vedere tutto il loro lavoro vanificato quando si sono trovati a dover combattere contro un avversario inaspettato. La portiera dell'auto che non riusciva più a chiudersi.
Il problema alla portiera della Ferrari
A circa due ore dal termine, l'auto numero 50 era in testa con circa mezzo minuto sugli avversari. Ma dopo aver fatto una sosta ai box,, Niklas Nielsen, si rende conto che c'è un problema del tutto inaspettato alla sua auto. La portiera dal lato passeggero non si chiude, causando un problema di sicurezza alla vettura.
Rientrare subito ai box avrebbe compromesso le possibilità di vittoria, così il pilota danese decide per qualche giro di restare in pista con lo sportello aperto. Nielsen prova in ogni modo a richiudere la portiera, sfruttando i lunghi rettilinei di Le Mans per provare ripetutamente a far chiudere correttamente la portiera della vettura, ma senza risultati. Dopo circa un quarto d'ora di tentativi vani di sistemare il problema, il direttore di gara non può far altro che intimare al team di far rientrare ai box l'auto per sistemare il problema.
La strategia vincente (e fortunata) della Ferrari
Dopo la sosta obbligata, la Ferrari era precipitata in quinta posizione, anche se con più carburante rispetto alle proprie avversarie. Tutte le altre auto, con un'ora e quaranta al termine, avrebbero dovuto necessariamente fare due soste per arrivare alla fine della corsa. La vettura numero 50 è rimasta quindi con un'unica possibilità per poter puntare alla vittoria. Gestire il carburante e l'energia a disposizione dell'auto ibrida, e fare una sosta in meno degli avversari. La Ferrari è rientrata ai box un'ultima volta a circa 52 minuti dalla fine e sembrava quasi impossibile evitare altri stop. Ma sfruttando il margine di circa mezzo minuto di vantaggio sulla Toyota numero 7 (grazie anche a un testacoda di Lopez), Nielsen, guidato dagli ingegneri, è riuscito a risparmiare carburante a sufficienza per arrivare sul traguardo con appena il 2% di benzina nel serbatoio, regalandosi la vittoria insieme a Antonio Fuoco e Miguel Molina.