La Ferrari fa ricorso contro la penalità a Sainz in Australia: perché può essere annullata
La Ferrari ci prova: vuole che sia cancellata la penalità inflitta a Carlos Sainz in Australia e ha presentato ricorso alla FIA. A Melbourne, un Gran Premio da tregenda per le Rosse, il pilota spagnolo s'era lasciato andare a un'espressione di rabbia e frustrazione per quanto accaduto sul circuito di Albert Park: "Mi hanno derubato, non possono farmi questo", fu lo sfogo dell'ex McLaren per l'epilogo beffardo, crudele che avevano subito lui e la Scuderia. A Maranello avevano già ingoiato il boccone amaro dell'uscita di scena di Charles Leclerc, il resto (compreso la classifica modificata) ha reso solo peggiore le cose.
Cosa era successo? La rimonta in pista dell'iberico era stata vanificata da una prima bandiera rossa ma il pilota non aveva mollato sfruttando la seconda sospensione della gara per fare tutto e tentare l'assalto al podio. Qualcosa però è andato storto al momento della ripartenza: in curva 1 la monoposto numero 55 del Cavallino compie una manovra errata in staccata e urta l'Aston Martin di Fernando Alonso che finisce in testacoda.
I commissari di gara non hanno remore, sono certi che la responsabilità dell'incidente sia solo di Sainz, non gli concedono attenuanti di alcun tipo, non si mostrano propensi ad ascoltare la sua versione dei fatti né gli lasciano l'opportunità di difendersi: il ferrarista viene gravato con una sanzione di 5 secondi nonostante le proteste del Team che reputa troppo severa quella punizione in relazione ad altri episodi simili verificatisi negli ultimi anni e solleva proteste. La nota ufficiale della FIA è una mazzata per la Ferrari visto che "la vettura 55 è totalmente responsabile della collisione".
Perché tanto rigore? In buona sostanza viene contestato un aspetto a Sainz che spiega anche l'inesorabilità del provvedimento: dopo la ripartenza da fermo c'erano spazio e tempo a sufficienza per evitare l'impatto ma non l'ha fatto. "L'auto 14 era significativamente più avanti dell'auto 55 alla prima curva e tuttavia l’auto 55 ha colpito l’auto 14, causandone il testacoda e l’uscita di pista", è il punto cruciale del verdetto.
Qual è la linea difensiva della Ferrari. La Scuderia ha riflettuto e, complice il periodo di 14 giorni di tempo per impugnare quella sanzione, ha deciso di farsi valere davanti alla FIA presentando diritto di revisione rispetto a quella che viene ritenuta una palese disparità di trattamento. "Nella stessa curva c'è stato anche un contatto tra Ocon e Gasly – ha ammesso il Team Principal, Frédéric Vasseur – ma la direzione di gara ha fatto una valutazione differente".
A giudicare da quanto scritto nel comunicato della Federazione non sembrano esserci molti margini di manovra: l'inflessibilità con la quale è stata comminata la sanzione restringe le speranze ma a Maranello sono convinti di avere ancora buone carte da giocare puntando su un aspetto in particolare. "A Carlos non è stata concessa udienza mentre a Gasly e a Ocon sì – ha aggiunto Vasseur -. Per noi riaprire la discussione in una prima udienza sarebbe importante e ci aspettiamo che quella sanzione sia rivista".