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La Ferrari c’è: “Motore migliore, fatto un grande passo in avanti”

Il rapporto potenza/resistenza è stata una delle pecche della Ferrari nella scorsa edizione del Mondiale. A che punto è l’evoluzione del Cavallino? Quando tornerà competitiva per il titolo. A pochi giorni dalla prima gara della stagione in Bahrain, è l’ingegnere Laurent Mekie a chiarire quali sono i progressi fatti.
A cura di Maurizio De Santis
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La velocità in rettilineo è stata una delle pecche della Ferrari nella scorsa stagione. Aerodinamica e rapporto potenza/resistenza il difetto che ha fatto da zavorra alle Rosse, mai abbastanza brillanti ed esplosive. Non era solo questione di Power Unit (che rispetto alla precedente vettura dovrebbe avere tra i 30 e i 50 cv in più): il deficit del propulsore ha spiegato solo in parte le prestazioni deludenti del Cavallino.

C'era dell'altro e, come spiegato dall'ingegnere francese Laurent Mekies, la difficoltà di fendere l'aria è una delle asperità levigate fino a scomparire. I riscontri ottenuti durante i test e nelle simulazioni in Bahrein (domenica 28 marzo scatta la prima prova del Mondiale di F1) sono stati incoraggianti. Quale ruolo potrà recitare la Ferrari nella stagione alle porte è azzardato dirlo adesso ma l'obiettivo (per adesso) è riuscire a essere competitivi come non è accaduto in un anno sciagurato sotto tanti punti di vista.

Siamo certi che il motore è migliore – ha ammesso il direttore sportivo transalpino a racefans.net -. Non abbiamo bisogno di scendere in pista per saperlo, dai riscontri che abbiamo possiamo dire che il motore ha fatto un grande passo avanti. A che punto siamo e basterà per essere competitivi? Ci vorranno una gara o due per capire qual è il livello su cui si trovano tutti.

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L'esito dei test dice molto ma non tutto. I numeri sono importanti ma quelli attuali non devono né allarmare né demoralizzare. In buona sostanza si lavora per il 2022 che sarà la stagione effettiva del rilancio. Perché non subito? C'è una motivazione tecnica: con i regolamenti blindati, che non permettono particolari modifiche, le prestazioni delle scuderie – per quanto possano essere limate e migliorate – non di discosteranno di molto da quelle più recenti.

Il 2020 è stato un anno molto difficile per noi – ha aggiunto Mekie – e anche per questo dico che lottare per il titolo mondiale nel 2021 è irrealistico. Vogliamo tornare al vertice e lottare. Vogliamo dimostrare che possiamo recuperare posizioni. Tutto questo nonostante i regolamenti congelati e lo sviluppo ridotto.

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