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La F1 ha vietato a Felipe Massa di essere al GP Monza: chiesta la rimozione di uno striscione

La Formula 1 ha vietato all’ex pilota della Ferrari Felipe Massa di presenziare al GP d’Italia 2023 e ha chiesto la rimozione di uno striscione presente sul circuito di Monza in cui si faceva riferimento al Mondiale F1 del 2008 per il quale il brasiliano ha intrapreso una battaglia legale contro la FOM e la FIA.
A cura di Michele Mazzeo
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Fin dal giovedì in occasione del weekend del Gran Premio d'Italia della Formula 1 2023 sulle tribune dell'Autodromo di Monza campeggia uno striscione con la scritta "Felipe Massa Campione del Mondo 2008". Evidente il riferimento dei tifosi della Ferrari al titolo iridato di cui, secondo le ultime rivelazioni fatte dall'allora patron del Circus Bernie Ecclestone, sarebbe stato fraudolentemente derubato e per il quale l'ex pilota brasiliano ha recentemente intrapreso una battaglia legale.

Per il weekend di gara sul circuito brianzolo era inoltre atteso anche lo stesso 42enne di San Paolo che però non sarà presente in quanto, secondo quanto rivela l'edizione brasiliana di Motorsport.com, avrebbe ricevuto una precisa richiesta da parte della Formula 1 di non presenziare nel tracciato italiano. E, secondo la stessa fonte, la stessa FOM avrebbe anche chiesto al Club Ferrari Caprino Bergamasco (il club di tifosi del Cavallino che lo aveva affisso) di rimuovere lo striscione posto sul rettilineo principale del circuito di Monza che faceva riferimento a Felipe Massa e al controverso Mondiale 2008 perché questo ostacolerebbe la visuale del pubblico posizionato nelle tribune (che però è affisso sotto gli spalti radente il suolo e quindi ben sotto la visuale di coloro che siederanno nella prima fila in basso di quella tribuna).

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Al di là delle motivazioni ufficiali appare evidente che in questo preciso momento qualunque cosa faccia riferimento al campionato mondiale del 2008 non sia gradita alla Formula 1. Ed è facile intuirne anche il motivo. Poche settimane fa infatti Felipe Massa è passato dalle parole ai fatti avviando un'azione legale contro la Formula 1 e la FIA allo scopo di avere giustizia per quanto accaduto proprio nel campionato del 2008 che lo ha visto perdere il titolo a causa dell'ormai famoso crashgate orchestrato dalla Renault guidata allora da Flavio Briatore nel GP di Singapore.

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Scandalo questo che ha assunto una nuova luce dopo le recenti rivelazioni di Ecclestone: l'ex Supremo della F1 ha difatti svelato che lui e l'allora presidente FIA Max Mosley fin da subito furono a conoscenza della frode messa in atto dalla squadra francese a Singapore e scelsero di insabbiare tutto fino a quando per regolamento non diventò impossibile intervenire sulla classifica iridata che vide quindi trionfare Lewis Hamilton beffando proprio Massa.

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L'obiettivo del brasiliano è adesso in primo luogo quello di riavere il titolo di cui è stato scippato (cosa molto complicata dato che regolamento alla mano oggi non può presentare ricorso chiedendo la revisione dei risultati sportivi) o almeno ottenere giustizia e un corposo risarcimento danni. Nella lettera inviata per suo conto dallo studio legale di Londra Enyo Law al presidente della Formula 1 Stefano Domenicali e a quello della FIA Mohammed Ben Sulayem si richiedeva una risposta sostanziale entro un termine di 14 giorni (scaduto lo scorso 31 agosto) con F1 e FIA che hanno chiesto ulteriore tempo per rispondere.

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A quel punto i legali dell'ex pilota Ferrari hanno concesso una proroga di soli 8 giorni (che scadrà dunque venerdì 8 settembre) passati i quali, non dovessero avere risposta, intenteranno causa nei loro confronti presso l'Alta Corte della Gran Bretagna. Inevitabile dunque che con questa diatriba legale in atto la Formula 1 e la FIA vogliano che i riflettori non siano puntati su Felipe Massa e su quel controverso Mondiale F1 del 2008 cosa che invece sarebbe successa se il brasiliano avesse circolato per il paddock di Monza durante il weekend del GP d'Italia.

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