L’investigazione sugli ultimi due giri del GP d’Arabia non porta a nulla: paga solo Albon
Si è conclusa con un nulla di fatto la potenziale telenovela disciplinare per il GP dell'Arabia Saudita, che ha visto Max Verstappen vincere la gara in volata su Charles Leclerc, con l'altra Ferrari di Sainz a completare il podio. Nel mirino dei commissari di gara era finito quanto accaduto negli ultimi due giri della corsa, 49 e 50. La FIA ha indagato sul comportamento di alcuni piloti in regime di doppia bandiera gialla: Sainz, Perez e Magnussen si sono ritrovati sotto investigazione per la velocità tenuta in regime di doppia bandiera gialla. Dopo circa un'ora a mezzo dalla fine della corsa, il "liberi tutti" comunicato dalla FIA, che non ha adottato sanzioni nei confronti dei tre piloti.
"Diversi piloti sono stati convocati", aveva confermato a Sky il team principal della Ferrari Mattia Binotto. La direzione gara in un primo momento si era limitata a comunicare la classifica provvisoria del GP, in attesa di completare l'investigazione ed applicare eventuali sanzioni ai piloti colti in fallo. Ai tre convocati dai commissari è stata contestata la condotta tenuta negli ultimi due giri del gran premio, in regime di bandiere gialle per il contatto tra Stroll e Albon. Dopo aver ascoltato i diretti interessati, però, la FIA ha ritenuto opportuno "non adottare provvedimenti dopo aver revisionato i dati degli ultimi due giri". È dunque salvo il terzo posto in classifica di Sainz nel GP d'Arabia Saudita.
È andata meno bene ad Albon, pilota della Williams, punito dai commissari per la condotta tenuta in occasione dell'incidente con Stroll: sarà retrocesso di tre posizioni in griglia nel GP d'Australia e sanzionato con due punti di penalità sulla patente. Il pilota thailandese ha tentato una manovra ardita sull'Aston Martin del canadese, tentando il sorpasso all'interno quando ormai non c'era più spazio. In seguito al contatto entrambe le vetture sono state costrette al ritiro e i commissari hanno ritenuto troppo tardiva la frenata operata da Albon.
Le proteste di Sainz contro Perez nel corso del GP d'Arabia Saudita
La gara ha riservato i colpi di scena attesi, in un circuito complesso come quello di Jeddah, tra Virtual Safety Car e momenti controversi. Proprio Sainz aveva protestato in maniera vibrante nella prima parte della corsa, appena dopo il pit stop, con Perez reo di non avergli lasciato strada nonostante il pilota spagnolo avesse tagliato per primo la linea bianca che delimita l'uscita dai box. Una manovra finita sotto investigazione da parte dai commissari, non solerti a decidere in tempo, risolta solo dopo la ripartenza dalla safety car con la restituzione della posizione da parte di Perez nei confronti di Sainz.