KTM in bancarotta, anche la partecipazione alla MotoGP è a rischio: l’annuncio del curatore fallimentare
La crisi finanziaria della KTM tiene in apprensione la MotoGP e il Motomondiale. Già, perché dopo esser finita in autoamministrazione controllata in seguito all'istanza di fallimento per un buco da circa 3 miliardi di euro (tra KTM AG e le controllate KTM Components GmbH e KTM F&E GmbH) il futuro è tutt'altro che roseo per il colosso austriaco delle moto anche per quel che riguarda le corse che in un primo momento, almeno per quel che riguarda il biennio 2025-2026, sembravano salve.
La situazione dell'azienda con sede a Mattinghofen è drammatica con gli stipendi per ben 3.623 dipendenti garantiti solo fino a dicembre e, nella migliore delle ipotesi, almeno 300 licenziamenti già pianificati. E la disperata ricerca di nuovi investitori disposti ad immettere liquidità nelle casse delle società (e pagare almeno parte dei soldi che deve ai circa 2.500 creditori), affidata alla banca banca Citygroup, sembra essere l'unica speranza per evitare il definitivo fallimento.
Ovvio che in questo clima di assoluta incertezza per migliaia di lavoratori e di famiglie il discorso riguardante le corse passi in secondo piano e risulti un qualcosa di marginale e sacrificabile. È questo difatti il quadro attuale della situazione che emerge dalla prima assemblea dei creditori (riuniti dall'AKV, l'associazione dei creditori alpini) e la riunione di rendicontazione della procedura di insolvenza di KTM AG tenutasi presso il tribunale regionale di Ried lo scorso venerdì.
In questa sede infatti il supervisore del processo di ristrutturazione in autoamministrazione (per semplificare una figura molto simile al curatore fallimentare), Peter Vogl, ha anche riferito ai creditori riguardo ai provvedimenti già avviati da KTM per ridurre i costi e tra le varie voci spunta anche che "è prevista l'uscita dalla MotoGP, Moto2 e Moto3" senza però riportare alcun riferimento temporale.
Inevitabile che, per quanto KTM abbia palesato, anche successivamente la volontà di restare nel motorsport e, in particolare, nel Motomondiale, alla luce di quanto riferito dal curatore fallimentare in tribunale a Ried, anche la partecipazione alla prossima MotoGP del team Factory KTM e del suo team satellite Tech3 non è così certa come comunicato in un primo momento. Secondo indiscrezioni circolanti su diversi media di settore anche Dorna si starebbe interessando alla situazione data l'importanza delle squadre, delle persone (il team principal del team Tech3 è Hervé Poncharal che è anche il presidente dell'IRTA, l'associazione dei team MotoGP) e dei piloti (Pedro Acosta, Brad Binder, Enea Bastianini e Maverick Vinales) coinvolti.
Evidente dunque che, nonostante le rassicurazioni, almeno per il campionato 2025, date ai manager dei piloti (come rivelato dall'agente di Bastianini, Carlo Pernat, a Repubblica), la situazione rimarrà in bilico almeno fino al prossimo 24 gennaio (cioè due settimane prima del test shakedown di Sepang e tre settimane prima del primo vero test collettivo della MotoGP di scena a Buriram in Thailandia il 12 e il 13 febbraio) quando avrà luogo il prossimo incontro tra il curatore e i creditori.