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Johnny Herbert parla per la prima volta di Schumacher: “Sarebbe bello riavere Michael”

Johnny Herbert è stato compagno di squadra di Schumacher nel 1995. I due sono stati ottimi amici. L’inglese per la prima volta ha parlato del tedesco e lo ha fatto con grande dispiacere.
A cura di Alessio Morra
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Di Michael Schumacher se ne parla sempre tanto. Perché tutti, non solo i suoi vecchi tifosi, vorrebbero avere una notizia che dia speranza o che rassicuri. In questo periodo se ne parla un po' di più, per via anche di un'inchiesta. Perché tra pochi giorni saranno dieci anni dall'incidente sulle Alpi francesi. E ora del sette volte campione del mondo ha parlato un suo vecchio amico e compagno di squadra e cioè Johnny Herbert, che si è soffermato sulla moglie Corinna e su Mick.

Johnny Herbert è stato in tandem con Michael Schumacher nella stagione 1995, quella in cui il tedesco con la Benetton vinse il secondo titolo Mondiale e l'inglese i primi due Gp in Formula 1 della sua carriera. Quell'anno intenso creò una bella amicizia che si è mantenuta nel tempo e l'ex pilota ha rivelato come vive la famiglia del tedesco: "Nonostante l’enorme vuoto lasciato dall’incidente del 2013, Corinna è sempre stato un faro, è una donna ‘molto forte'. Lei dice che stanno cercando di andare avanti come famiglia, così come Michael avrebbe voluto. Devono andare avanti con le loro vite private".

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Herbert ha parlato del ruolo fondamentale che la dolce metà di Schumi ha avuto anche negli anni in cui era in Formula 1: "Corinna è stata un enorme supporto per lui quando correva". Con grande tristezza ha poi detto: "C'è stato un enorme vuoto rimasto dopo l'incidente di Schumacher. Sarebbe bello riavere indietro Michael adesso".

Poi l'ex pilota, tra le altre, anche di Stewart e Lotus, ha parlato di Mick Schumacher, che ha vissuto un paio di stagioni da titolare con la Haas e ora vive da pilota di riserva della Mercedes. Herbert con profondo dispiacere parla di quello che sarebbe potuto essere e che non è stato: "Purtroppo Mick non ha mai potuto parlare con suo padre e non ha mai avuto un consiglio sulla professione. Michael sarebbe stato di grande aiuto e quella relazione padre-figlio sarebbe stata una cosa molto vantaggiosa per lui".

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E ha chiuso quella lunga intervista ricordando Schumacher ai suoi massimi, non solo in pista, perché ha ricordato della sua grande attività fisica. Il tedesco era costante e perfetto anche quando si allenava: "Michael era un fanatico del fitness. Mi ha sempre ricordato molto Bruce Lee quando recitava. Era qualcosa di completamente nuovo. Sapeva che doveva essere in forma per esibirsi come aveva fatto in quelle performance di sprint e i suoi livelli di forma fisica gli davano questo vantaggio".

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