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Jean Todt non risponde alla domanda su come sta Michael Schumacher: “Posso dire solo una cosa”

Jean Todt ha parlato degli ultimi incontri con Michael Schumacher, anche se non ha voluto rispondere alla domanda sulle sue condizioni dopo l’incidente sulla neve.
A cura di Marco Beltrami
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Ci sono domande a cui è difficile rispondere. Una di queste è sicuramente quella sulle condizioni di Michael Schumacher. Lo sa bene Jean Todt grande amico del campione di Formula 1 e suo ex capo alla Ferrari. Nella sua ultima intervista ai microfoni de La Stampa, l'ex amministratore delegato della Ferrari SpA e direttore generale della Scuderia Ferrari attuale inviato Speciale dell'ONU per la sicurezza stradale, ha parlato ancora una volta del tedesco soffermandosi anche sui loro costanti incontri.

La vita di Schumi e della sua famiglia è cambiata per sempre nel 2013 dopo l'incidente sulla neve di Meribel. Da allora dopo le operazioni alla testa, le cure specializzate e la riabilitazione, regna la riservatezza sulle condizioni della leggenda della Formula 1. Solo le persone a lui più care possono vederlo e sicuramente Jean Todt che con lui ha vissuto anni memorabili alla Ferrari, è tra queste. Ancora una volta l'ex dirigente sportivo ha parlato di quei momenti molto significativi senza però entrare nel merito.

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Jean Todt infatti ha dichiarato: "Michael è un amico, lo considero parte della mia famiglia. Vado a trovarlo regolarmente, in passato abbiamo seguito dei Gran premi in tv". Il francese non ha una risposta alla domanda sul come sta oggi Michael Schumacher: "È una questione privata. L’unica cosa che dico è che adoro Michael, adoro la sua famiglia ed è giusto rispettarne la privacy".

Tra loro c'è un legame indissolubile. In poco tempo il sodalizio professionale alla Ferrari si è trasformato in un'amicizia forte. Un episodio in particolare ha consolidato il tutto: "La situazione all’inizio era disastrosa. Nel ’96 si parlava molto del mio licenziamento. Michael era appena arrivato e vedeva che il mio piano era giusto, la gente che stava per arrivare e con cui trattavo in segreto corrispondeva al nostro progetto. Per questo è intervenuto e ha detto: ‘Se parte Todt, me ne vado anch’io'. Ha fermato chi pensava di mandarmi via'".

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Da allora in poi sono stati gli episodi difficili a far legare sempre più i due che per tre anni non sono riusciti a vincere. E alla fine è toccato anche a Todt proteggere il suo pilota: "Per tre anni non abbiamo vinto. La prima volta nel 1997 è stata una caz…a di Michael (lo scontro con Jacques Villeneuve, ndr). In quell’occasione l’abbiamo molto protetto". Tutto fino al 2000 quando Todt ha vissuto al fianco di Schumi quello che ha definito come il momento sportivo principe della sua vita: "Nel 2000 vinciamo. L’abbraccio con Michael sul podio è il momento sportivo più felice della mia vita, Abbiamo finalmente raggiunto l’obiettivo che ci eravamo posti nel 1993″.

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