Incidente Grosjean in Bahrain a 221 Km/h, è vivo grazie all’Halo: “Ma io ero contrario”
L'edizione del GP del Bahrain 2020 sarà ricordata soprattutto per il terribile incidente che ha visto coinvolto Romain Grosjean uscito miracolosamente illeso dalla sua Haas spezzata in due e andata in fiamme. Il terrificante impatto contro le barriere del circuito Sakhir è avvenuto alla velocità di 221 km/h e ha fatto stare tutti con il fiato sospeso fin quando il pilota francese non è riemerso dalle fiamme con il casco ancora indosso (e la visiera completamente sciolta dal calore) e poi, aiutato dagli uomini della medical car, ha raggiunto l'ambulanza per i primi soccorsi.
Se in Bahrain non abbiamo assistito ad una tragedia il merito è soprattutto dell'Halo, il sistema di protezione per la testa dei piloti posto nella parte anteriore delle monoposto di Formula 1. Un sistema che prima della sua introduzione (avvenuta nel 2018) aveva creato non pochi dibattiti (9 team su 10 lo avevano bocciato) con diversi piloti che avevano sollevato diverse perplessità su questo nuovo sistema. Tra questi, uno dei più contrari all'introduzione dell'Halo era proprio Romain Grosjean che paradossalmente proprio a quella barra deve oggi la vita.
Ad ammetterlo è stato lo stesso pilota Haas che, dall'ospedale di Manama dove ha passato la notte, ha dichiarato: "E pensare che non ero favorevole all'Halo qualche anno fa – ha infatti ammesso Grosjean – , oggi invece penso che sia una cosa molto buona che abbiamo in Formula 1. Se non fosse stato per lui, non avrei potuto parlarvi oggi". Le sue condizioni oggi sembrano migliori con i medici che hanno escluso fratture alle costole come ipotizzato nel primo accertamento al Medical Center del circuito di Sakhir. E addirittura Romain Grosjean potrebbe tornare in pista a bordo della Haas già nel secondo appuntamento della Formula 1 in Bahrain in programma nel prossimo fine settimana. E tutto grazie all'Halo.