Il ‘caso Wolff' ha solo reso pubblica una guerra tra FIA e Formula 1 che già, da tempo, si combatte lontano dalla luce dei riflettori. Una guerra di potere che, contrariamente al pensiero che va attualmente per la maggiore dopo l'improvvisa presa di posizione dei team (che si sono schierati dalla parte di chi aumenta i loro fatturati), non vede i ‘buoni' scontrarsi con i ‘cattivi', bensì i ‘cattivi' contro i ‘cattivi'.
Da un lato c'è la Federazione Internazionale che vuole avere maggior peso in quello che è il campionato più importante tra quelli sotto la propria egida. Dall'altro la FOM che vuole gestire la Formula 1 da padre-padrone anche sacrificando l'aspetto sportivo in nome di un maggiore spettacolo (si legga ‘più soldi').
Da un lato c'è un'istituzione vecchia che fatica a stare al passo con i tempi e con tempistiche e meccanismi non accettabili nell'era dell'IA. Dall'altro c'è un'azienda che, in quanto tale, ha come unico fine il profitto in barba alla sicurezza, ai valori dello sport e ai tifosi.
Da un lato c'è chi da organo superpartes dovrebbe far rispettare le regole del gioco ma che invece è spesso apparso parziale e sollevato più dubbi che certezze con interpretazioni diverse di episodi simili. Dall'altro chi quelle regole del gioco vorrebbe modificarle di continuo a proprio piacimento per raggiungere i propri scopi.
Da un lato c'è chi vorrebbe avere di più di quei 90 milioni di dollari che riceve ogni anno. Dall'altro c'è chi vuole che non aumentino le entità con cui ci si debba spartire la torta.
Da un lato c'è chi ha provocato il caos ad Abu Dhabi 2021. Dall'altro c'è chi ci ha speculato sopra. Da un lato c'è chi si è dimenticato di controllare i tombini sul circuito di Las Vegas. Dall'altro c'è chi ha deciso di andare a correre a Las Vegas (e a Miami, a Jeddah, e così via).
Una guerra dunque tra due entità che, per quanto appaiano distanti anni luce, sono invece più simili di quanto si pensi. E ce lo dimostrano anche i possibili scenari futuri: che credibilità avrebbe una Formula 1 governata solo da chi vuole farci profitto e senza un supervisore superpartes? E un Mondiale organizzato esclusivamente dalla disorganizzata e vetusta FIA? Per non parlare di un campionato con FIA e FOM ancora al timone ma pubblicamente in guerra…
Quella tra FIA e Formula One Management (e quindi Liberty Media) è dunque una guerra che, comunque andrà a finire, avrà come sconfitti gli amanti delle corse e gli appassionati di questo sport. Insomma, comunque vada sarà un disastro.