Improvviso addio della Suzuki alla MotoGP, piloti sotto shock: “Non ci risponde nessuno”
La notizia dell'improvviso addio della Suzuki alla MotoGP al termine di questo Mondiale ha colto di sorpresa il paddock della classe regina ma anche e soprattutto i piloti del team della casa di Hamamatsu che hanno scoperto di colpo di essere rimasti disoccupati per la prossima stagione. Pur non essendo ancora stata ufficializzata, infatti, la mancata smentita ha di fatto confermato la volontà del team giapponese di lasciare immediatamente il Motomondiale che ha spiazzato la Dorna (pronta a chiedere un risarcimento per questo repentino cambio di programma) ma soprattutto i due piloti Joan Mir e Alex Rins che con la compagine nipponica erano addirittura in trattativa per il rinnovo del contratto.
Nessuno dunque, fatta eccezione per i vertici della casa di Hamamatsu, era al corrente dei nuovi piani per l'imminente futuro. Come raccontato dal manager del campione del mondo 2020 Joan Mir infatti la notizia dell'addio li ha colti completamente di sorpresa, come un fulmine a ciel sereno. Lo stesso Paco Sanchez ha inoltre rivelato di aver tentato di contattare i dirigenti della Suzuki per aver conferma della notizia non ricevendo però alcuna risposta:
"Non ho informazioni ufficiali dalla squadra. Ho scritto a diversi dirigenti della squadra, ma nessuno mi risponde – ha infatti detto il procuratore di Mir intervenuto sul canale Twitch di Nico Abad –. Ovviamente Joan è preoccupato, la notizia è arrivata anche a lui. Era come me, sotto shock. Nessuno se lo aspettava".
Lo shock di Mir è dettato anche dal fatto che era in trattativa avanzata per rinnovare il suo contratto con la Suzuki in scadenza proprio al termine di questa stagione e fino a domenica, dopo la gara di Jerez, aveva ricevuto rassicurazioni in tal senso dai membri del team: "Joan voleva rinnovare con la Suzuki e il contratto era in fase avanzata, già a fine trattativa. Immagina la mia faccia – ha infatti aggiunto il suo manager –. La squadra ha parlato con lui domenica per trasmettergli calma, per dirgli che la trattativa con me stava andando bene".
Secondo Paco Sanchez anche i membri del team MotoGP non erano a conoscenza della decisione presa dai vertici della Suzuki: "Ho la sensazione che nemmeno i responsabili della squadra sapessero di questa decisione. Voglio pensare che sia stata una decisione dell'ultimo minuto del consiglio di amministrazione Suzuki. E che l'abbiano comunicata alla squadra senza darle nemmeno il tempo di reagire" ha difatti chiosato il procuratore di Joan Mir travolto improvvisamente dalla notizia come sembrano esserli tutti coloro che lavorano con e per il team Suzuki.
Tra questi anche la Dorna che organizza il Motomondiale e si è espressa chiaramente sul tema ricordando alla casa di giapponese che in virtù dell'accordo firmato in precedenza non può decidere unilateralmente di lasciare la MotoGP:
"A seguito delle recenti voci secondo cui Suzuki lascerà la MotoGP alla fine del 2022, Dorna Sports ha ufficialmente contattato la fabbrica per ricordare loro che le condizioni del loro contratto per correre in MotoGP non gli consentono di prendere questa decisione unilateralmente" si legge infatti nella nota diffusa a riguardo da Dorna Sports.
La stessa Dorna non esclude però che l'addio della Suzuki avvenga: "Tuttavia, se Suzuki dovesse lasciare dopo un accordo tra le due parti, Dorna deciderà il numero ideale di piloti e team che correranno nella classe MotoGP a partire dal 2023 – prosegue difatti il comunicato diramato tramite i canali ufficiali del Motomondiale –. Dorna continua a ricevere alti livelli di interesse da parte di un certo numero di fabbriche ufficiali e di team indipendenti che cercano di unirsi alla griglia della MotoGP mentre lo sport continua a rappresentare un esempio globale di competizione serrata, innovazione e intrattenimento, raggiungendo centinaia di milioni di fan in tutto il mondo. L'interesse di queste parti è stato riconfermato nelle ultime 24 ore".