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Il vero motivo del ritiro di Verstappen a Melbourne: cosa è successo davvero alla sua Red Bull

I risultati delle indagini sul problema alla Red Bull di Verstappen che ha portato al suo ritiro nella gara del GP d’Australia della Formula 1 2024: ecco da dove ha avuto origine l’incendio e la piccola esplosione del corner posteriore destro della RB20 a Melbourne. Esclusa ogni responsabilità del fornitore dell’impianto frenante Brembo.
A cura di Michele Mazzeo
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Il trionfo di Carlos Sainz e la doppietta della Ferrari nel GP d'Australia della Formula 1 2024 hanno catalizzato tutte le attenzioni del post-gara nel quale però sono andate in scena anche le importanti indagini per capire quale sia stato il vero motivo del ritiro di Max Verstappen e cosa sia successo davvero alla sua Red Bull in quei primi giri della corsa di Melbourne cominciata scattando dalla pole position e mantenendo la prima posizione al via venendo poi superato al secondo giro dallo spagnolo della scuderia di Maranello.

I problemi alla RB20 sono diventati evidenti nel corso del quinto giro quando, per un principio d'incendio nella parte posteriore destra, è stato costretto a rientrare ai box e, in seguito anche ad una piccola esplosione al momento dell'ingresso in pitlane, ritirare la sua vettura mettendo così fine all'incredibile striscia da 43 GP consecutivi in cui era arrivato alla bandiera a scacchi.

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Subito dopo la gara il team principal della Red Bull Christian Horne ha spiegato che il problema alla monoposto di Verstappen era presente già dalla partenza e che questo ha causato fin da subito dei problemi a Max con la temperatura che continuava ad aumentare senza però spiegare quali siano state le cause di questo problema per le quali era già in corso un'indagine interna fatta insieme agli uomini della Brembo, l'azienda bergamasca che fornisce l'intero impianto frenante alla squadra austriaca.

Secondo quanto appreso da Fanpage.it quest'analisi ha portato ad escludere qualsiasi responsabilità di Brembo in quanto non sono state riscontrate anomalie né malfunzionamenti delle singole componenti dell'impianto frenante. Allo stesso tempo però è stato confermato quanto denunciato dal pilota subito dopo il ritiro, cioè che fin dalla partenza il freno posteriore destro è rimasto azionato causando dunque un innalzamento della temperatura che ha poi portato al principio d'incendio e all'esplosione in pit-lane dei tre cestelli che coprono pinza e disco.

A quel punto le indagini sulle cause sono andate avanti e si è arrivati a stabilire che, probabilmente, la causa del problema occorso alla RB20 di Verstappen a Melbourne sia un malfunzionamento della linea idraulica posteriore destra della macchina. Questo avrebbe infatti originato della pressione residua nell'impianto che poi, a causa della forza di resistenza all'avanzamento (quella che in gergo si chiama "drag"), avrebbe portato al surriscaldamento dell'impianto frenante e quindi all'incendio e alla piccola esplosione in pitlane.

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